Piccolo mondo moderno
di Erica Rinaldi
Pavia, Milano,Torino, Genova e poi di nuovo Pavia. Puoi percorrere un quadrilatero irregolare passante per i capoluoghi di tre diverse regioni in un solo, cortissimo weekend; anche meno. Ogni volta che scendi dal treno ti guardi intorno e per un attimo non sai più dove sei: negli occhi hai ancora lo scintillio delle vetrine del centro e ora invece davanti a te c’è il mare. Viene da chiedersi che fine abbiano fatto i tempi in cui gli uomini camminavano per venti chilometri al giorno, condizioni atmosferiche permettendo; adesso, sembra quasi banale dirlo, tutto è cambiato e perfino il concetto di viaggio è differente. La distanza è ridotta a zero e si va solo da un luogo all’altro, l’andare “verso” è inconcepibile. Non esiste più la “terra di mezzo”, quello spazio che ti separa dalla tua meta, che sei costretto ad attraversare controvoglia e che però non ti può lasciare indifferente; anche chi si sposta per passione e per turismo spesso vede il viaggio in sé come un ostacolo, qualcosa che si spera finisca al più presto. Tutti hanno fretta di arrivare e così si perdono le bellezze nascoste che sorvolano con tanto sdegno; gli uomini hanno smarrito il gusto di camminare con calma, di fermarsi a ogni tappa e assaporare fino in fondo il percorso intrapreso. Non è solo una questione di spostamenti fisici, ma anche mentali: ogni luogo ha una sua personalità, un suo ambiente, un suo modo di essere vissuto e considerato da chi lo abita. Per recepire questa ricchezza è necessario osservare in modo attento e paziente, bisogna respirare l’aria di una città per capirne l’essenza; quando invece ci si limita a correre ci si ritrova disorientati, perché non si fa in tempo a interiorizzare un luogo che subito si viene catapultati da un’altra parte. La vita è una continua ricerca e alcuni l’affrontano mettendosi in viaggio. Quando però non riesci a trovare le forbici è inutile a aprire e chiudere freneticamente ogni cassetto della cucina senza nemmeno guardarne il contenuto: si otterrà molto di più fermandosi e frugando con attenzione ogni angolo.
Un bellissimo racconto.
Buon cammino
E’ stata una bellissima sorpresa leggere questo articolo così interessante e profondo!
Auguri Erica …
C’è bisogno più che mai in questo nostro tempo di ritrovare la sapienza del “pellegrino” nella quotidianità!