#PFF17 • Ugly

Per quest’edizione, Birdmen è media-partner del Pentedattilo film Festival, il festival internazionale di cortometraggi che si svolge a Pentedattilo (Reggio Calabria) dal 7 all’11 dicembre. Ecco le nostre recensioni in anteprima. La Redazione, inoltre, assegnerà il Premio speciale Birdmen al miglior cortometraggio d’animazione e al miglior cortometraggio live action.

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Ugly è un cortometraggio di animazione realizzato tramite tecniche di simulazione digitale da Nikita Diakur, regista di origine russa che lavora a Mainz, in Germania. Diakur ha studiato Animazione al Royal College of Art di Londra, dove ha realizzato Fly on the Window, cortometraggio proiettato in altri festival internazionali in importanti città come Zagabria ed Edimburgo.

Ugly rientra nel nuovo progetto del regista, realizzare cortometraggi di animazione ispirandosi a storie divenute celebri su Internet, come la storia del gatto guercio e deformato, Ugly appunto, che trova l’amore solo un attimo prima di morire (qui potete trovare la storia originale).

Nel cortometraggio il gatto Ugly, bistrattato persino dagli altri gatti, trova l’amicizia e la cura di un grande capo indiano pellerossa con poteri mistici.

In realtà il regista persegue un progetto estetico più che una volontà narrativa, la trama è scarna, fin troppo vuota, il massimo momento di azione è un inseguimento al povero Ugly da parte di un cane rabbioso.

La centralità è data all’immagine. L’estetica del cortometraggio ricorda una versione deformata dell’aspetto grafico grezzo tipico dei videogiochi per le vecchie consolle alla metà degli anni ’90 quando le forme cominciavano ad essere, difficoltosamente, in 3 dimensioni. L’animazione è quindi deliberatamente difettata, coerentemente con il titolo del cortometraggio e con il gatto protagonista è una estetica del brutto e dell’errore. La tecnica utilizzata è una particolare animazione interattiva che porta a una interazione tra l’animatore e i personaggi da lui creati. In sostanza è come se nei personaggi si risvegliasse una propria volontà costringendo l’animatore a lavorare come fosse il regista in un set di attori in carne e ossa.

La visione di Ugly risulta difficile, volontariamente spaesante, la grafica è continuamente glitchata e buggata, le forme sono imperfette, alterate, così come alterati e innaturali sono i colori.  I personaggi sono ragdoll che possono entrare in collisione con l’ambiente deformandosi fino a perdere quasi completamente il proprio aspetto originale, le stesse inquadrature risultano spezzate. L’estetica di Ugly è una esaltazione dell’ugly, del brutto, che accoglie e non rifiuta gli errori. Purtroppo su tale interessante idea non viene innestata una sceneggiatura adeguatamente elaborata e profonda: un impianto narrativo maggiormente curato avrebbe valorizzato indubbiamente il progetto estetico.

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For this edition, Birdmen is the media-partner of the Pentedattilo film Festival, the international short-film festival that will take place in Pentedattilo (Reggio Calabria) from 7^th to 11^th of December. Here is a preview of our reviews. Furthermore, we will assign a special Birdmen award to the best animation short-film and to the best live action short-film.

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Ugly is an animated short film made with digital simulation techniques by Nikita Diakur, a Russian-born director who works in Mainz, Germany. Diakur studied Animation at the Royal College of Art in London, where he made Fly on the Window, a short film screened at other international festivals in cities such as Zagreb and Edinburgh.

Ugly is within the director’s new project: making animation short films inspired by stories that have become famous on Internet, such as the story of the warped and deformed cat, named Ugly, who finds love just a moment before dying (here you can find the original story).

In the short film Ugly the cat, mistreated even by the other cats, finds the friendship and care of a big Indian chief with mystical powers.

However, the director follows an aesthetic project rather than a narrative direction, the plot is bare, empty, the maximum moment of action is a pursuit to the poor Ugly by a rabid dog.

The image-form is the most important thing. The aesthetic of the short film recalls a deformed version of the rough graphic look typical of the video games for the old consoles in the mid-90s when the shapes began to be hardly in 3 dimensions. The animation is deliberately lacking, in line with the title of the short film and the hero cat is an aesthetic of ugliness and error. The technique used is a particular interactive animation that leads to an interaction between the animator and the characters he created. In essence, it’s as if the characters awake their own will, forcing the animator to work as a director in a set of real actors.

Ugly’s vision is deliberately difficult and confusing for the viewer. The graphics are continuously glitched and bugged, the forms are imperfect, altered, as well as the colours are abnormal and unnatural. The characters are ragdoll who may come into collision with the environment and warp up to until they lose their original appearance, even the shots are broken. Ugly’s aesthetic is an exaltation of the uglyness, which welcomes and doesn’t reject mistakes. Unfortunately, on this interesting idea, a properly prepared and profound script is not used: a more accurate narrative system would have undoubtedly enhanced the interesting and innovative aesthetic project.

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#PFF17