#PFF17 • The Box

Per quest’edizione, Birdmen è media-partner del Pentedattilo film Festival, il festival internazionale di cortometraggi che si svolge a Pentedattilo (Reggio Calabria) dal 7 all’11 dicembre. Ecco le nostre recensioni in anteprima. La Redazione, inoltre, assegnerà il Premio speciale Birdmen al miglior cortometraggio d’animazione e al miglior cortometraggio live action.

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La guerra ruba l’innocenza, è un fatto assodato. The Box di Merve Cirisoglu Cotur, in circa sei minuti di animazione, tenta di raccontarci con occhi infantili l’orrore della guerra di Siria. Protagonista è un bambino che, con il suo gatto, progetta per se stesso una casa di carta, la quale nasce come un gioco ma si rivelerà il suo unico riparo. Quando le bombe si abbattono su casa sua, al bambino non resta altro che il mondo disegnato della scatola. Attraverso un simbolismo semplice, la regista, sceneggiatrice e animatrice ci racconta un’esperienza di abbandono del mondo conosciuto e dei propri affetti in favore di una speranza, espressa dal mare, che non dà certezze. Gli occhi del bambino danno una dimensione alla narrazione: è infantile l’analisi della situazione e le emozioni che si intende trasmettere sono ridotte a sentimenti ancestrali. Non abbiamo dialogo, perché non servono parole. La regia indugia sui particolari: la foto di famiglia, l’uomo che, davanti alla sua tenda, disegna sulla terra il profilo di una casa, la sua casa, il filo spinato che scalfisce il cartone della scatola, rubandone un brandello, lasciando una cicatrice.

La visione dei genitori, quando il bambino è allo stremo delle forze, anticipa la salvezza che il mare, annunciato anche dai gabbiani, rappresenta. Giunto sulla spiaggia, il bambino non può fare altro che trasformare la sua scatola in una barca: quello che in principio era stato solo un gioco è chiamato nuovamente a salvargli la vita. Il commovente il miagolio del gatto, che si rifiuta di lasciare la spiaggia, acuisce il senso di perdita. Quando si scappa, si lascia tutto: affetti, ricordi, innocenza. Le uniche parole del corto sono affidate al finale: una sorta di memorandum di ciò che sta accadendo, di quanti stanno perdendo. 8,4 milioni di bambini siriani stanno vivendo questa storia, ma non tutti hanno una scatola a salvare loro la vita.

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