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Pesto alla veronese… ma nessun “allarme pestaggi”?

Ok, non fumo, non ho mai fumato e credo che mai fumerò.

Ma, a giudicare da quello che è successo a Verona sabato sera, dove un gruppo di naziskin italiani ha malmenanto fino alla morte un ragazzo di 29 anni perchè questi non aveva nessuna sigaretta da offrirgli, qualora mi capitasse di trovarmi in Veneto mi porterò sempre dietro un’intera stecca di Malboro, magari pure delle Camel e delle Lucky Strike, non sai mai che i miei gusti non siano simili ai loro…

Ora, mi pare assai curioso che i forcaioli leghisti, sempre pronti a legare il cappio qualora il malmenante provenga da Bucarest o da Tunisi (prima anche da Reggio Calabria e da Palermo ma si sa, le mode cambiano…e pure i bacini elettorali…) in questo caso se ne stiano belli zitti e buonini, limitandosi a qualche frase di circostanza, giusto per ricordarci che non è bene che chi quasi ammazza uno se ne vada in giro per strada come se niente fosse.
[graziealcazzo, n.d.a.]
Un pò come tuonare a gran voce contro le Coop rosse e sibilare quando a mandare tutto in vacca è l’amico Fiorani…

Ancora più curioso è che nessuno (nemmeno l’equilibrato TG di Clemente Jay Mimun) parli di “allarme pestaggi”: eppure, alla stregua delle violenze sulle donne, quasi ad ogni fine settimane si contano le violenze che gruppi di italianissimi ragazzi di estrema destra compiono nei confronti di extracomunitari, gay ecc… (prima pestavano anche i giovani di Rifondazione, ma ormai non si trovano più…).
Ma lo si deve capire, il povero Clemente Jay: se prima della campagna elettorale doveva preoccuparsi di descrivere il paese come se fosse un incrocio tra Gotham City e un paesino sperduto del Burkina Faso con orde di vecchi affamati che rubano nei supermarket, ora è talmente concentrato a far apparire l’Italia come una versione allargata di Mirabilandia da non avere tempo per queste sottigliezze…
… e poi ha ormai troppe immagini di rumeni sporchi brutti e cattivi in reportorio che non usarle sarebbe un peccato!

Senza contare il giornale del Movimento Monarchio Italiano, ovvero quel “Libero” di Littorio Feltri, sempre in prima linea nel proporre pene che vanno dall’impalamento alla tortura per qualunque straniero anche solamente sospettato di un reato, che per un errore di un tipografo distratto ha dimenticato il fatto…

Nota personale: ogni tanto sento dire, con leggerezza, che di fronte al problema sicurezza legato all’immigrazione (che c’è, sono il primo ad ammetterlo) ci vorrebbe un pò di mano pesante, di lasciare che il popolo si faccia giustizia da sè, che la “gente” si metta in testa di poter fare ciò che crede contro i delinquenti… insomma, i più scafati ammettono candidamente di sentirsi ormai razzisti e che, di fronte allo schifo di adesso, quasi quasi meglio le botte del regime.

Capisco la paura, capisco l’insicurezza di non sentirsi liberi di muoversi con tranquillità (e ogni frequentatore di Milano Centrale sa bene di che parlo), ma i razzisti sono, prima di tutto, delle (potenziali o meno) violente testa di cazzo. E le violente teste di cazzo, quando gli si lascia mano libera, possono anche non distinguere il colore delle pelle…

foto trovata su questo blog

 

 

4 pensieri riguardo “Pesto alla veronese… ma nessun “allarme pestaggi”?

  • il problema non è che distinguano o meno il colore della pelle, il problema è la violenza, che nasce da un sentimento di odio profondo per il diverso.
    un sentimento di odio che nasce da una profonda ignoranza, un sentimento di odio che nasce dalla paura o forse no.
    forse nasce dal desiderio di supremazia, dalla presunzione.
    se a volte penso che questa violenza scaturisca da un sentimento umano come la paura o un senso di autodifesa o l’istinto di sopravvivenza (che pure poi sono esplicitate in modi completamente errati), sempre più spesso temo che per certi gruppi di teste di cazzo ormai sia solo una questione di supremazia, di sentirsi potenti e superiori.
    e di fare gruppo, la violenza per delineare i confini del gruppo.

    tutto questo c’entra solo in senso collaterale con l’articolo, ma il commento “vero e proprio” sarà poi postato successivamente, come ho preannunciato all’autore.

    in ogni caso stanno partendo gli accertamenti per decidere se dichiarare la morte cerebrale del giovane.
    e sale un nodo alla gola, ma non è pianto, è rabbia…

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  • Delirium lo Sciamano

    Nicola Tommaselli, il ragazzo pestato a sangue, è “ufficialmente” morto.
    Tre dei cinque nakiskin sono stati arrestati, gli altri sono in fuga all’estero con l’auto della madre di uno dei due.
    Fini intanto, dallo studio di “Porta a porta”: gli scontri e le contestazioni della sinistra radicale contro la Fiera del Libro di Torino “sono molto più gravi” di quanto accaduto a Verona.
    Qualcosa non va.

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  • Non riesco a giudicare il fatto perché sono sconfortato da tutte le caratteristiche che denotano la vicenda: la situazione della società italiana, l’esasperazione creata dalle parole dei politici, le loro stesse parole dopo il fatto gravissimo. E intanto, ancora, le persone semplici passano in secondo piano.

    Credo solo che questo ragazzo debba essere ricordato e che la giustizia dovrà avere la mano ferma nel punire un’omicidio nato dal piacere della violenza.

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  • albeto.scaravaggi

    Sono sconcertato ed attonito per quello che quei bastardi assassini fascisti hanno fatto a quel povero ragazzo a Verona. Ma sono ancora più atterrito perché so che la giustizia italiana non li punirà. Non li punirà perché non è più in grado di punire, ormai riesce a perseguire solo le grandissime stragi. Non vi sono pene che vengano scontate sino in fondo. Anzi posso spingermi ad affermare con cognizione di causa che l’intero ordinamento penale italiano non prevede pene che possano rieducare. Eppure la rieducazione resta un precetto costituzionale a cui, da tempo, ormai tacitamente, si è rinunciato. La rieducazione è l’unica via da percorrere per recuperare questo tipo di soggetti che non possono essere abbandonati al carcere, fertile serra per fare dell’uomo che sbaglia un vero criminale. Soprattutto se così giovane ed incline a rendersi parte di un branco che priva della personalità e della responsabilità, come i ragazzi protagonisti di questa ennesima vicenda. Tuttavia c’è chi come la “terza carica dello Stato” ancora fa delle classifiche, giudica la morte di un uomo meno grave di qualcos’altro. Pessima partenza per Fini che fa tornare alla mente vecchi schemi che speravamo essere cancellati per sempre. Spero si sia espresso male, ma solitamente il Presidente della Camera ha il dono della chiarezza. In conclusione: so che non sarà l’ultimo episodio anche e soprattutto perché, lo ripeto, non sarà adeguatamente punito. E intanto in me, ed in molti altri onesti cittadini, cresce inarrestabile una forte rabbia…

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