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Perché Sanremo è Sanremo

Giò di Tonno e Lola Ponce

In netta controtendenza con il resto dell’Italia, ieri sera ho deciso di guardare il Festival di Sanremo. Non l’ho fatto per ascoltare le canzoni, visto che le radio ci nauseeranno per varie settimane. Non l’ho fatto per campanilismo, viste le mie origini del ponente ligure. E non l’ho fatto nemmeno per “poterne parlare”.

L’ho fatto perché l’audience dei giorni scorsi ha letteralmente ucciso la manifestazione, il che mi ha fatto sospettare che potesse essere effettivamente uno spettacolo di qualità.

E non sono rimasto deluso.

L’edizione 2008 del “Festival della Canzone Italiana” ha premiato “Colpo di Fulmine”, canzone scritta da Gianna Nannini e interpretata magistralmente da Giò di Tonno e Lola Ponce, coppia già collaudata nel musical “Notre Dame de Paris” scritto da Riccardo Cocciante e Pasquale Panella. Un pezzo senza lode e senza infamia, orecchiabile e “da festival”.

La nota negativa viene, come sempre, dall’informazione. L’articolo sul sito di Repubblica non cita nemmeno il titolo, ma solamente gli interpreti, Giò di Tonno e Lola Ponce che, secondo il quotidiano, “vincono il festival”. Rifacendomi alle storiche edizioni degli anni Cinquanta in cui alcuni cantanti eseguivano più di una canzone (addirittura nel 1952 Nilla Pizzi interpretò tutte le prime tre classificate), ricordo ai giornalisti che il Festival è della “canzone” italiana, non del “cantante”.

Complimenti quindi a Giò di Tonno e a Lola Ponce per l’interpretazione, a Gianna Nannini per la canzone, e a “Colpo di fulmine” per la vittoria.

Un pensiero su “Perché Sanremo è Sanremo

  • Per me rientra tutto nella personalizzazione dell’arte, ha a che fare con la “Merde d’artiste” di Manzoni…

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