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Pazza Inter amala!

di Simone Lo Giudice

 

Isterismi accesi da malessere nerazzurro. Dal tridente Aldo, Giovanni e Giacomo al teatro di turno fino al tandem Ale e Franz sulla panchina di “Zelig”: la presa in giro dell’Inter sciupona e irrealizzata, forse incapace. La tragenda morattiana ha allietato gufi concittadini e non solo. Perché il povero Massimo ha dovuto scalare un monte più alto dell’Everest: dall’eredità paterna (pesante come un macigno visti i risultatoni del padre Angelo) alla miriade di denaro sparso per il mondo, fino al sistema-Moggi arbitro supremo delle vicende italiane. La incalzante voglia di mollare ha schiaffeggiato le residue speranze di gloria fino alla mondialissima estate 2006. Da quel momento in poi tutto è cambiato, anche se in fondo il tifoso interista continua a nutrirsi di isterismi latenti. Proviamo a riviverli. E non si offendano per questo gli amici interisti. Il riso abbonda sulla bocca dei gufi.
IL PROLOGO MORATTIANO
E’ il Massimo che l’Inter possa pretendere: il figlio del glorioso Angelo, una cassaforte di passione datata e di denaro fresco. Una vita lavorativa fondata sul petrolio, un progetto calcistico ispirato dall’istintività.
SHAKER DI ALLENATORI
Ecco l’elenco cronologico della spesa morattiana nell’ambito panchinaro. Tenetevi forte!
1 – Ottavio Bianchi: sì, forse, no. Buona la prima annata, stentato l’inizio della seconda (nonostante l’innesto di Javier Zanetti, Roberto Carlos, Gianluca Pagliuca).
Moratti pensa: “Lo caccio va! Questo qui non mi sta mica troppo simpatico!”.
2 – Luisito Suarez: un traghettatore spagnolo per il gommone nerazzurro. Una bandiera da esporre saltuariamente. Sogno di mezza stagione.
Moratti pensa: “Il Luisito è un grande! Aspetta che mi segno il suo numero di telefono: sai com’è, in caso di emergenza, non si sa mai!”.
3 – Roy Hodgson: il miglior commissario tecnico della storia della Nazionale svizzera. Avessi detto il Brasile! Un inglese sotto le righe. Porterà l’Inter in finale di Coppa UEFA 1996-1997, peccato che gliela regali al tedeschissimo Schalke 04. Oggetto misterioso.
Moratti pensa: “Buona fortuna Roy! Forse tra italiano e inglese non ci siamo troppo capiti. E poi mi hai messo da parte il mio pupillo Robby Carlos per mettermi in campo quella schiappa di Alessandro Pistone. Una decisione molto poco simpatica!”.
4 – Luciano Castellini: secondo traghettatore per il gommone nerazzurro. Guida la squadra per le ultime due partite. Una scelta farsesca.
Moratti pensa: “Grazie Luciano! Una persona disponibile. Se ho bisogno, non scomoderò più quell’attempato di Luisito!”.
5 – Luigi Simoni: un tecnico nostrano per il primo trofeo dell’era massimina. Al primo anno una Coppa UEFA messa in bacheca e uno Scudetto scippato (dalla storica sportellata di Iuliano a Ronaldo e niente rigore concesso all’Inter nello scontro diretto contro la Juventus). Inspiegabilmente rimosso dall’incarico nel mezzo del secondo anno.
Moratti pensa: “Lo esonero o non lo esonero? Lo sai Gigi: è più forte di me! Lo faccio, l’ho fatto!”.
6 – Mircea Lucescu: un rumeno per affondare. Reduce da esperienze pisane e bresciane e reggiana. Poca roba. Con lui l’Inter toccherà il baratro: umiliata per 4-0 dalla Sampdoria nelle Idi di marzo 1999.
Moratti pensa: “Una scelta tecnica poco simpatica. Ma apprezzo l’uomo Mircea. Basta con la Romania però! Nemmeno in vacanza ci vado!”.
7 – Luca Castellini: Cesare Battisti si chiederebbe “Ancora tu?”. La ruota di scorta compie un tragitto lungo quattro misere partite. “De profundis”.
Moratti pensa: “Per fortuna che avevo messo nero su bianco le sue generalità. Speriamo che ci sia due senza tre!”.
8 – Roy Hodgson: la minestra riscaldata non vale il primo piatto. Oblio onirico-interista.
Moratti pensa: “Adesso mi ritiro, mi dimetto. In questo maggio ‘99 chiudo i battenti. E’ una situazione molto poco simpatica!”.
9 – Marcello Lippi: una macchia di sugo su una canottiera candida. Troppo juventino per sentirsi interista. Vorrebbe rescindere il contratto alla fine della prima stagione, ma Moratti si rifiuta. Con il senno di poi: che errore!
9 Agosto 2000 d.C.: Inter cotta e mangiata dal modesto Hensigborgs (0-1 in Svezia e 0-0 a San Siro), è fuori dalla prossima Champions League.
1 Ottobre 2000 d.C.: Reggina batte Inter per 2-1 alla prima giornata di Campionato. L’allenatore Lippi vorrebbe educatamente scalciare il sedere dei suoi atleti indisciplinati. Che bischero! Profondo Sud.
Moratti pensa: “L’allenatore meno simpatico che io abbia mai conosciuto! Che cosa? Era uno juventino?”.
10 – Marco Tardelli: dall’urlo del 1982 all’urlo di Munch. L’Inter riesce a spegnere la lucentezza tardelliana, fresco Campione d’Europa con la sua Italia under-21. Ci saranno due Coree nella stagione dell’Inter: azzerata per 6-0 dall’arrancante Milan di Cesare Maldini, umiliata per 6-1 dalla cannavarico Parma in Coppa Italia.
Moratti pensa: “Non c’è niente da ridere! Non ci trovo niente di simpatico in questa situazione!”.

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