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Pavia ha detto no a Saviano

Niente cittadinanza onoraria allo scrittore di “Gomorra”

di Federica Mordini

saviano

Ieri il consiglio comunale ha deliberato sulla proposta di assegnare la cittadinanza onoraria allo scrittore napoletano, ma l’esito è stato negativo.  L’iniziativa, avanzata dal Partito Democratico, è stata sonoramente respinta dagli otto voti contrari della Lega e dall’astensione di ben dieci consiglieri del Pdl. Per raggiungere l’obiettivo erano necessari almeno 24 voti, ma i sedici voti a favore dei consiglieri dell’opposizione non sono bastati.
Si potrebbe definire una “sconfitta” preannunciata, dato che tra lo scrittore e il partito leghista non corre buon sangue. Saviano, infatti, si era inimicato il partito in seguito alle dichiarazioni provocatorie e scottanti pronunciate durante i suoi monologhi a “Vieni via con me”. Monologhi che non solo denunciavano una forte presenza mafiosa nei centri del nord, ma che palesavano relazioni proprio tra la ’ndrangheta e la Lega. Un rapporto impensabile se ci si riflette un po’ su, insinuazioni vergognose e infamanti secondo il partito, che ha alzato un polverone mediatico pur di riuscire a replicare nel programma.
Le astensioni del Pdl, forse, si sono rivelate più una sorpresa. Vero è che la maggioranza non ha mai stravisto per lo scrittore e la sua causa, soprattutto quando i suoi discorsi e gli interventi sono diventati più schierati. Il dissenso, poi, si è inasprito ancora di più durante la messa in onda di “Vieni via con me”, una trasmissione considerata “l’ennesimo programma di Rai3 che si schiera apertamente e senza contraddittorio contro il presidente Silvio Berlusconi.  Ergo, da tenere sotto stretta sorveglianza per evitare un uso distorto verso i cittadini della TV pubblica pagata coi soldi di tutti”, così si leggeva in un comunicato  inviato dall’ufficio stampa del partito alle agenzie.  Se però si guarda al clima politico di astensione che aleggia in questi ultimi giorni, allora la reazione non appare poi così bizzarra.
Tra gli astenuti anche il Sindaco Alessandro Cattaneo, che ha spiegato la sua non-scelta affermando che l’iniziativa è stata proposta in modo strumentale e che la cittadinanza onoraria viene assegnata a personalità che, in qualche modo, sono legate alla città, mentre Saviano è stato a Pavia solo in un paio di occasioni per partecipare a dei dibattiti. La Sinistra, indignata, invece conviene che Pavia ha perso un’occasione di rilancio della sua immagine, incrinata, sul fronte della legalità, dagli scandali che vedevano coinvolto in affari con la ’ndrangheta anche il Direttore Sanitario dell’Asl di Pavia, Francesco Bertucca e altri esponenti della giunta comunale.
Saviano fa, quindi, il bis di rifiuti, visto che anche la cittadinanza onoraria milanese, tanto discussa già da un anno a questa parte, tarda ad arrivare. Altrettanto vero è che Saviano vive sotto scorta dal 2006 e il regime di protezione al quale è sottoposto lo costringe a spostamenti continui. Un inconveniente che gli impedisce di stabilire un rapporto profondo con una città in particolare: uno dei presupposti essenziali per l’assegnazione di un’onorificenza tale. C’è da chiedersi se questo presupposto sia vincolante o meno.

2 pensieri riguardo “Pavia ha detto no a Saviano

  • paola simonini

    ma avete provato a chiedere a saviano se voleva la cittadinanza di quei….della lega?

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  • SofiaLaudisi

    Ci sono due cose che nessuno vuole in casa propria: una è la colpa, l’altra è il coraggio.

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