Pavia

Pavia Gourmet – Piaditaly

Dove piatti semplici portano semplici piaceri

Location
Piaditaly è una nuova piadineria che si trova vicino alla Libreria Feltrinelli di via XX Settembre.
Il locale è arredato in linea con le grandi catene di 
fast-food attuali, ma con qualche minuzia qua e là; troviamo infatti tavoli in texture legnosa, pareti chiare e menù posizionati su grandi schermi digitali. Le minuzie stanno nelle piccole scelte di arredamento che sono state fatte per evitare che sembrasse “il solito locale”, per esempio i particolari sgabelli rossi con trama a triangoli e gambe in legno, o le peculiari lampadine che si calano dal soffitto della saletta sul fondo del locale, o ancora il fatto che la rampa di accesso alla saletta sia in (finto) asfalto con tanto di (anch’esso finto) guard-rail.
Queste (ed altre) scelte di 
design da un lato fanno capire che è stata messa un’attenzione in più per non scadere nel “comune”, ma siccome non sono collegate da un tema comune, creano solo confusione e stranezza; per esempio l’idea della rampa che ricorda una strada sarebbe carina se il resto del locale fosse arredato di conseguenza, magari con cartelli stradali, o altro, ma lasciata così, sembra solo… strana.
In aggiunta allo stile “casuale” nel quale si colloca l’arredamento della piadineria, altra nota dolente è la scelta dell’illuminazione. A Piaditaly è stato infatti scelto di illuminare la sala con luci a tonalità fredda, che non fanno sembrare il posto accogliente, come invece un’attenta selezione di lampade a tonalità più calda.
Altra pecca, ciliegina sulla torta dell’arredamento “casuale”, sono i cestini e i vassoi. Perchè li sto tirando in causa? Beh, i cestini che usano per la raccolta differenziata sono a muro e sembrano cestini normali; la stessa cosa si può dire per i vassoi, sono rossi e sembrano comuni vassoi tipici di qualche catena di 
fast-food. Il problema sta nel fatto che a fine pasto, quando il diligente commensale vuole buttare via il contenuto dei vassoi (la tovaglietta, i tovaglioli, ecc.) scoprirà che l’apertura del cestino è troppo stretta per infilarci parzialmente il vassoio. E credetemi, non sembra neanche lontanamente frustrante rispetto a quanto in realtà non sia: perché a causa di questo (apparentemente) leggero difetto, si è costretti a buttare manualmente ogni cosa rimasta sul vassoio (inutile dire quanto può essere controproducente questa cosa quando qualcuno, tipo il sottoscritto, ha precedentemente rovesciato una bevanda sul suddetto vassoio).

Cibo
La scelta di pietanze è decisamente ampia per una piadineria. A far compagnia alle piadine troviamo infatti anche tigelle, piadipizze, patatine fritte (delle quali parlerò fra poco), e bistecche.
Le piadine sono semplicemente buone, gli ingredienti sono di buona qualità, l’imapasto è di buona fattura, ma soprattutto: fanno tutto al momento. Quando ho ordinato la mia piadina, l’ho vista nascere sotto i miei occhi, ed è anche un po’ il loro motto: «Noi le facciamo davanti a tutti».
Apro una piccola parentesi sulle patatine fritte, e posso introdurle così: non sono semplici patatine fritte.
E’ un po’ la moda attuale di inventare e re-inventare la forma delle patatine fritte, vediamo le catene di 
fast-food farlo e vediamo anche i locali più piccoli tentare e sperimentare, ma le patatine fritte che ho mangiato da Piaditaly sono decisamente diverse da quanto ho visto fino ad ora.
Il sapore non è nulla di particolare, forse un po’ troppo unte per i miei gusti, non avrebbe guastato scolarle un po’ meglio, ma ciò su cui vorrei soffermarmi, nonchè ciò che le rende uniche è la loro bizzarra forma; sono infatti delle sezioni piatte di patate, però arricciate e in parte avvitate su loro stesse. Sono davvero uniche, ma nella loro unicità sono anche tremendamente scomode da mangiare… La maggior parte infatti sono realizzate da sezioni grosse al punto da non riuscire a farle stare in un boccone. È da apprezzare però l’originalità della scelta.

Consiglio
Tra le proposte, sia per gusto personale, sia da quanto ho potuto osservare dalla mia pausa alla piadineria, non posso non consigliare una piadina, per quanto buone sembrino le loro tigelle.
Vorrei inoltre spingere il consiglio un passo oltre, consigliando anche il salume da abbinarci, ovvero il prosciutto cotto, e non lo dico a caso (o per gusto personale); lo dico perché loro non usano un prosciutto cotto qualsiasi, ma usano il “Rovagnati”, che è tra i più apprezzati nella grande distribuzione.
Lodevole anche la scelta di Parma quando si tratta del prosciutto crudo, ma ormai si trova ovunque; mentre trovare del pregiato prosciutto cotto è cosa ben più rara.

Conclusioni
Mettendo mano al portafoglio, i prezzi sono nella media, le piadine orbitano attorno ai 5€ e le cose più 
fancy (tipo le piadipizze) si alzano di qualche euro, ma tutto sommato i prezzi sono giustificati dal fatto che tutto viene preparato al momento.
L’atmosfera del posto è quasi più impersonale di quella che si trova in un 
fast-food, quindi non troppo accogliente, e le scelte di design “casuali” citate in precedenza rendono il tutto ancora più impersonale.
Tuttavia per chi non ha troppe pretese ed ha semplicemente voglia di una buona piadina (magari da portar via), Piaditaly è senza dubbio tra le opzioni da considerare.

Federico Magnani

Studio Comunicazione, Innovazione e Multimedialità presso l'Università degli Studi di Pavia. Nel tempo libero mi occupo di fotografia, musica e informatica. Studio pianoforte da quando ero all'asilo, e non ho mai smesso. Sono anche il creatore del sito di TV Shows Manager e Subspedia, il primo aiuta ad organizzarsi con le serie tv estere, il secondo è una community che fa sottotitoli per serie tv in lingua inglese.

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