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Pavia, città aperta

(nella foto presa dal blog di Pino Scaccia, link, un giovane neo-nazi vicino al centro di accoglimento degli zingari dopo l’evaquazione dell’ex area SNIA)


«Le esperienze realizzate in questi anni volte a favorire e sostenere il processo di integrazione dei cittadini stranieri nella comunità locale, rappresentano un patrimonio per il livello di competenze, professionalità e sperimentazioni messe in atto, sia a livello istituzionale, che sul versante dell’associazionismo e del privato sociale».
Così inizia il capitolo “Immigrazione” del programma elettorale della Capitelli, elezioni comunali 2005.
Proseguendo si trova si trova l’occorrenza di “Sviluppare una politica dell’accoglienza che sappia sopperire ai gravissimi limiti prodotti dalla legge Bossi-Fini“.

Al capitolo Nessuno resti solo, nessuno resti indietrotroviamo invece «Nella nostra visione, una città competitiva deve anche essere una città solidale. Combattere i fenomeni più vistosi di emarginazione, le nuove povertà, […], aiutando soprattutto chi ha più bisogno, è uno degli impegni fondamentali che caratterizzano l’azione di governo dell’Unione».

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