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“Passaggio al digitale”- Concept dell’illustrazione di Giorgio Barbieri

Il termine digitale deriva dal latino digitus, e i Romani proprio le dita hanno utilizzato per compiere i primi calcoli in quella cultura che in futuro avrebbe partorito il “mondo digitale”.

Frutto di ingegno e manipolazione, il digitale dovrebbe rispecchiare esclusivamente la natura umana, esserne un’estensione e in quanto tale “a portata di mano”; nonostante ciò è come se l’uomo ancora non fosse veramente entrato in quello che ha creato.

Il motivo è che questa creazione è un mezzo così efficace nell’accrescere il potenziale d’azione, che le possibilità vengono esteriorizzate e localizzate, tanto sono enormi e distanti.

Non riusciamo a prendere direttamente consapevolezza di esse per cui le localizziamo e creiamo percorsi con mete e passaggi, obiettivi e cambiamenti graduali, per agguantarle.

Per queste ragioni nel paesaggio surreale che ho riprodotto la protagonista è una mano marcatamente umana che conduce i due personaggi durante questo viaggio idealizzato.

Il contesto temporale di quest’ultimo è rappresentato dalla diversa appartenenza generazionale dei due soggetti.

L’adulto rappresenta il presente, dove la società si muove attivamente verso il digitale pur trascinandosi le vestigia di un mondo che si orientava ancora in base a più materialistici metodi (il cartello stradale).

Egli ha inoltre in mano un cellulare, strumento principe della connessione tra uomo e digitale, tra natura e tecnologia. La posa chinata del viso simboleggia la passività dell’individuo nel suddetto passaggio.

ll bambino invece, disegnato da linee simmetriche, ma caotiche, intende rappresentare la vera essenza del digitale: strutturata e organizzata ma allo stesso tempo scoordinata e sregolata.

Seduto sul mignolo, rimane lontano dal mondo degli adulti che, per quanto digitale, segue le stesse leggi della giungla quotidiana.

Osserva invece l’altro aspetto del cambiamento: quello inesplorato, nuvoloso, ma con un astro luminoso di speranza per le possibilità future.

Infine, il fantasma di un altro personaggio posto sullo sfondo indica il presagio di qualcosa che ancora non sentiamo, una personalità generata dal mezzo, naturalmente concepita nel corso degli inevitabili imprevisti incontrati lungo il tragitto.

Giorgio Barbieri

 Illustrazione Inchiostro Giorgio Barbieri

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