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Parigi, che lettori!

mappa-rer-parigi-grandeChe Parigi fosse così vasta, lo si sapeva fin dal principio. Che Parigi fosse così “piena”, questo può certamente essere pensato anche da chi non vi è mai stato, ma trovarsi bombardati da ciò che questa città offre è tutta un’altra storia. Pur essendo io ancora ben lontana da ciò che possa definirsi abitudine credo di essere riuscita, in questo periodo, a raggiungere una sorta di “integrazione” con la capitale francese; rapporto nel quale, comunque, è lei che comanda.
Parigi è una città molto veloce. La gente trascorre diverso tempo della propria giornata sui mezzi pubblici e, in questi, raramente vi è interazione. Ma una cosa va detta: indipendentemente dall’età e dal sesso, la maggior parte delle persone lungo i tragitti si dedica alla lettura.
Ho dedicato e sto tuttora dedicando il tempo che io stessa trascorro quotidianamente nelle metro o nei treni, all’osservazione delle abitudini di lettura dei francesi. Ça va sans dire che non ho alcuna pretesa di raggiungere a conclusioni oggettive, ma solamente di stimolare di volta in volta la curiosità su questo argomento.
Innanzitutto, da ciò che ho potuto vedere, in metro gira ogni genere di libro (in edizione tascabile preferibilmente), che sia un grande classico, l’ultimo romanzo uscito in libreria, un testo teatrale e, seppur raramente, qualche libro di poesia. Per onestà ragazzoleggeintellettuale sono costretta a dirlo: nell’ultimo periodo tra i frequentatori della RER A di Parigi andava molto in voga Cinquante Nuances de Grey (credo non occorra nessuna traduzione). Non passava giorno che io non vedessi almeno due persone leggere questo libro, e vi assicuro che non erano le stesse ogni volta.
Così il risultato era che ogni tanto capitava di trovare Cinquante Nuances de Grey “seduto a fianco” a Mémoires d’Hadrien della Yourcenar, oppure al Candide di Voltaire. E vi assicuro che sarebbe stata una bella e singolare fotografia, se fosse stata scattata.

Ad ogni modo, ciò che davvero ha destato la mia attenzione, è stato il vedere come e soprattutto quanta gente si dedichi alla lettura pur vivendo in una città così frenetica. E per questo va davvero un applauso a parigini o francesi in genere che siano. Alcuni potrebbero obiettare che sia proprio perché i ritmi sono così incalzanti, che la gente si ritaglia un seppur minimo tempo per la lettura e il silenzio. Ma credo non sia così semplice e immediato. Anzi, spesso è proprio questo stile di vita che fa perdere alle persone la voglia e il desiderio di sfogliare un libro e di perdersi tra le righe. Spesso è proprio la velocità e il tempo che non è mai abbastanza, a far sì che molti di noi dicano: “ah, i libri, è vero..”.

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