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Ottava Lectura Dantis Ghisleriana

Rosario Coluccia
Rosario Coluccia

Quella di ieri al Ghislieri non è stata una conferenza per soli filologici e storici della lingua, chiunque avrebbe potuto apprezzare le parole del professor Rosario Coluccia (preside della facoltà di Lettere e filosofia, lingue e beni culturali presso l’Università del Salento, e membro dell’Accademia della Crusca). Nei 750 anni della nascita di Dante, in vista delle grandi feste del 2021 per i 700 anni dalla morte, il professor Coluccia ha voluto presentare una breve carrellata delle più importanti edizioni moderne della Commedia dantesca (si parla di edizione non nel senso comune, bensì intendendo il testo curato secondo un dato criterio filosofico da un curatore, appunto chiamato editore). Discutendo e chiacchierando sui dubbi e sulle problematiche che danno sempre questi tipi di lavori, riaffiorano alcuni punti particolarmente spinosi ma già da uovopelisti (“ma chi se ne frega se Dante ha scritto orrore o errore“, citando Coluccia).
Ma di Dante, sinceramente, uno si occupa per passione oppure non se ne occupa del tutto (ricordiamo la signorina My Dream e i suoi 90 mi piace per aver citato Dante che ha “scritto il libro Divina Commedia”), tant’è che a me personalmente farebbe un gran piacere se si scoprisse effettivamente una Commedia scritta di suo pugno, un autografo per debellarli tutti. Perché parlare dunque di una conferenza, seppur interessante, per purtroppo pochi intimi? Il professor Coluccia ha accennato ad una situazione attuale nella Regione Puglia, dove la stessa Regione si è impegnata a voler promuovere la ricerca , andando a scavare nelle proprie tasche. Perché non farlo anche qua? Il 2021 è alle porte, e per alcuni progetti danteschi sarebbe buona cosa usufruire di mano d’opera giovane. Chissà se qualcuno dei ministri, in questo giorno di protesta, non deciderà di promuovere l’istruzione e la cultura.

Matteo Camenzind

Nato e cresciuto in Ticino, si laurea in Filologia italiana presso l'Università di Pavia. È stato direttore editoriale di "Inchiostro" negli anni 2014-2016 e ha partecipato alla fondazione di "Birdmen". Ora è tornato in patria elvetica e insegna.

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