Sport

Nozze d’oro al microfono

di Simone Lo Giudice

 

Le cuffie nelle orecchie e il microfono alla bocca. Gli occhi fissano il colore della luce che segnala l’On-Air. Ci siamo! Si parte!
“Gentili ascoltatori, buongiorno dallo studio centrale! Ma diamo subito la linea ai nostri inviati sui campi…”.

Sandro Ciotti, Scudetto Cagliari, 12-04-1970: “L’arbitro fischia in questo istante la fine. Il Cagliari è Campione d’Italia! La folla si riversa in campo, senza peraltro eccessiva indisciplina, ma diremmo quasi con pacatezza, con molto cinismo come del resto è costume della folla sarda. Riva e Gori non riescono a liberarsi dall’abbraccio frenetico dei tifosi che stanno invadendo il terreno di giuoco. Prima di restituire la linea all’Olimpico, vorremmo segnalarvi un episodio marginale ma assai significativo, che può testimoniare il clima di festosa e trepida attesa che regnava in via Amsicora alla vigilia della partita. I carabinieri hanno potuto trarre in arresto due pregiudicati da tempo latitanti, che sono stati sorpresi tra la folla che si assiepava all’ingresso degli spogliatoi un’ora circa prima dell’inizio della gara, per tentare di ottenere autografi dai giocatori cagliaritani. Prima di essere portati via dai militi dell’arma, i due sono riusciti a ottenere gli autografi di Cera e Martiradonna, per quello di Riva dovranno ottenere di aver assolto i propri debiti con la giustizia, ma è comunque piacevolmente sconcertante per il cronista dover rilevare come la passione per uno sport arrivi addirittura a snidare i latitanti…”.

Enrico Ameri, Scudetto Verona, 12-05-1985: “Ecco la fine! Il Verona è matematicamente Campione d’Italia, gentili ascoltatori! […] Matematicamente Campione d’Italia il Verona, gentili amici! Lasciateci dire che, dopo quella che l’ha resa famosa nel mondo con la più celebre e affascinante vicenda d’amore di tutti i tempi, un’altra storia, questa volta di cronaca sportiva, che riporta Verona alla celebrità, consacrandola Campione con una settimana di anticipo alla fine del campionato, nello sport più popolare della terra, un avvenimento che rappresenta davvero il segno di epoca nella storia di una città…”.
Due pennellate che solcano una tela, due voci che rievocano le suggestioni di un tempo forse perduto. “SCUSA CIOTTI SONO AMERI” è uno dei capitoli più affascinanti del libro scritto (ed edito nel dicembre 2010) da Riccardo Cucchi (attuale capo redattore sport del Giornale Radio Rai) in occasione del cinquantesimo compleanno festeggiato dalla trasmissione radiofonica “Tutto il calcio minuto per minuto” il 10 gennaio 2010.
Nacque tutto nel lontano 1960 grazie all’intuizione di un trittico pallonaro: Guglielmo Moretti (capo del pool sportivo), Sergio Zavoli (responsabile della redazione radiocronache RAI) e Roberto Bortoluzzi (futuro padrone di casa della trasmissione per i successivi 27 anni, prima di passare il testimone nelle mani di Massimo De Luca prima e di Alfredo Provenzali poi). La prima luce dell’On-Air si accese il 10 gennaio 1960: tre inviati in collegamento con lo studio centrale (Nicolò Carosio da Milano, Enrico Ameri da Bologna e Andrea Boscione da Alessandria) a fare da pionieri ai futuri Sandro Ciotti, Claudio Ferretti ed Ezio Luzzi. Voci che hanno fatto risuonare i timpani degli sportivi italiani, raccontando il trasporto emotivo a botte di linguaggio forbito. Una trasmissione che ha vestito ben presto i panni di un rito comunitario, prima di doversi rivisitare profondamente in seguito all’avvento del mezzo televisivo. Ma la leggendaria colonna sonora ha saputo sopravvivere all’improvvisa concorrenza tecnologica: Riccardo Cucchi, Bruno Gentili, Giulio Delfino, Filippo Corsini, Francesco Repice e molti altri hanno raccolto la lezione dei maestri per regalare un futuro a una trasmissione unica nel suo genere.
Dal boom economico nostrano alla globalizzazione mediatica mondiale: “Tutto il calcio minuto per minuto” ha raccontato l’evoluzione socio-culturale del nostro Paese attraverso la grande metafora pallonara, consacrando la fede calcistica come una sorta di religione sostitutiva di tipo laico. Le sue nozze d’oro con il pubblico italiano rappresentano un nuovo punto di partenza, da cui ricominciare a raccontare le domeniche nostrane con la stessa passione di sempre: goal dopo goal, minuto dopo minuto.

“Gentili ascoltatori, a tutti voi che ci avete seguito, grazie per l’attenzione!”.
Le cuffie vengono subito rimesse nel cassetto, il microfono è appena stato impostato sull’off, la luce lentamente si spegne.

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