Nella rosa dei 20
di Irene Doda
Mancano ormai poco più di due mesi al mio addio all’adolescenza. Il giro di boa dei venti mi aspetta. E mentre conto i giorni che mi separano dal piazzare quel “2” come prima cifra della mia età, faccio lunghe circonvoluzioni mentali cercando di mettere a fuoco cosa mi abbiano insegnato questi benedetti/maledetti anni da teenager.
Il problema è che mi hanno insegnato tutto e il suo contrario. Non si arrivamai a un punto fermo e il pendolo oscilla tra due estremi. Quindi ecco a voi venti lezioni di vita che mi sento di darvi da buona amica e venti obiezioni con cui ritengo doveroso demolire il mio paternalismo.
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L’adolescenza è quel periodo orribile che presto inizierai a rimpiangere. Se non rimpiangi alcune cose significa che non te ne sei mai liberato (i brufoli, gli sbalzi d’umore, la confusione psicosociosentimentale).
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Il liceo è inutile. Fino a che non arrivi all’università. Scoprirai che l’ansia e lo stress di tre esami messi insieme non eguagliano quelli di una simulazione di seconda prova.
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L’alcool può lenire le tue insicurezze. Ma le sbronze tristi sono una disgrazia, tanto che potrebbero essere annoverate tra le sette piaghe d’Egitto.
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Prendi in mano la tua vita. Poi ti accorgerai che lei è bravissima a prendere te, rivoltarti come un calzino e sì, riempirti pure di mazzate. Quindi mettiti il cuore in pace, non l’avrai vinta.
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Tieni sempre i piedi per terra. Ma concediti un’oretta al giorno per camminare con la musica nelle orecchie facendo finta di essere nella sigla di un film e immaginando cosa assurde.
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Gli amici condividono sempre con te gioie e dolori. Gli amici veri smontano i tuoi entusiasmi pericolosi e ridono del tuo vittimismo.
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Il karma universale esiste e non avrai mai l’impressione di stargli simpatico.
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Pensa al tuo futuro, programma la tua giornata e la tua vita, ma considera che le scelte decisive le farai spesso d’impulso o in uno stato di semi-coscienza.
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A piangersi addosso si consumano energie. Quando lo fai assicurati di rimp
inzarti di biscotti al cioccolato per reintegrare i grassi saturi perduti.
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Casa propria è il posto più bello del mondo, ma non c’è niente di più azzeccato di un viaggio per ritrovare la voglia di vivere.
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L’amore vero esiste, ma i “friends with benefits” sono meglio.
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Viaggiare con gli amici è un’esperienza di vita, viaggiare da soli è un’esperienza esistenziale.
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Non ti libererai mai del tuo passato. A meno che non cominci a fare pulizia tra i contatti di Facebook.
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Per sentirsi persone migliori è sufficiente mangiare verdura, fare un po’ di sport tutti i giorni e leggere tanti libri. Per sentirsi persone più appagate è sufficiente un giorno sul divano con patatine e serie TV.
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La felicità è vera solo quando è condivisa e proporzionale alla quantità di caffè che assumi.
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Fai sempre autocritica, ma prima di giungere a qualsiasi conclusione, assicurati di non essere semplicemente circondato da stronzi.
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Vivi alla giornata facendo mirabolanti piani per il futuro.
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Le parole più difficili da pronunciare sono “Scusa”, “Ti amo” e “Non ti amo più”. Anche “Rifiuto e vengo al prossimo appello” non scherza, fidatevi.
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L’anno nuovo porta sempre con sé eccitanti novità. Continuate a crederci, anche se non è vero.
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Impara dai grandi, diventa migliore. Ma lascia stare i libri di self help. E soprattutto non dare retta a strani elenchi numerati trovati più o meno a caso su internet.