Scienza

Nanotech

di Daniele Pane Mantione e Valentina Montagna

 

Nanotecnologia. Una sola parola per descrivere tanti ambiti e tanti fenomeni che man mano stanno prendendo vita, non solo come studi e ricerche, ma anche come applicazioni alla quotidianità. La nanotecnologia è quel ramo della scienza che studia sistemi molto piccoli, circa
100.000 volte più piccoli di un millimetro e incrocia tante materie come ad esempio: chimica,
elettronica, meccanica e molte altre. Questa scienza, nata dopo la metà del secolo scorso, fu inizialmente studiata in abito universitario. Oggi è una realtà quotidiana, occupando gran parte delle ricerche e commerci di grande aziende, per la produzione di oggetti di utilizzo domestico, oppure per aziende come la come la AMD e la Intel per la produzione di processori per computer, quest’ultima vanta il famosissimo marchio Pentium®. Ma tante altre sono le applicazioni che sfruttano queste tecnologie del futuro. In medicina sono usate per la riproduzione dei tessuti, ramo della medicina che per la sua importanza e per il suo rilievo ha preso il nome di ingegneria tessutale (tissue engineering).
Ma anche in chimica con lo studio di macrocicli e macromolecole (chimica supramolecolare), oppure nel trattamento di purificazione delle acque fognarie, per evitare l’inquinamentodei fiumi e dei mari, oltre che per rendere potabile l’acqua che poi finirà sulle nostre tavole.
La “nanotech” è sfruttata anche nella cosmesi, infatti la maggior parte delle creme, sopratutto quelle solari, che contengono molecole attive che difendono la pelle dai raggi UV, oppure per apportare nutrienti alla pelle. Alcuni di voi non ci crederanno, ma è anche usata nei cibi! In questo caso parliamo di nanofood, che per ora conta nei suoi studi solo poche ricerche: un cioccolato dove la modifica è stata fatta per esaltarne la dolcezza senza l’aggiunta di zucchero e un tè , chiamato nanotea, dove la nanotecnologia ha studiato come aumentare l’apporto delle sostanze nutritive contenute; primo tra tutti il selenio, protagonista contro i radicali liberi. Tutte questa applicazioni ci aiutano nella vita di tutti i giorni e nonostante l’Italia sia una delle nazioni europee più contrarie a questo sviluppo, dobbiamo aiutare questa scienza a crescere, accettandola e usandola nel modo corretto senza dimenticarci pero’ della vera natura di ciò che verrà cambiato.

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