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“Mistero” security: da Febbraio più sicurezza sui treni

Vi ricordate, per caso, di quegli individui vestiti tutti di nero, con tanto di anfibi alla S.W.A.T., muniti di pettorina verde e cappellino che di tanto in tanto si aggiravano per le carrozze dei treni lombardi accompagnando i controllori come guardie del corpo fedeli e pronte a tutto pur di difenderli?

Sì, esatto, proprio loro, i “tizi della security”, quelli che, quando li vedevate arrivare pensando fossero controllori con la divisa della festa (guarda caso, quel giorno non avevate fatto in tempo a fare il biglietto) vi facevano prendere dei bei colpi apoplettici. I pendolari più fortunati hanno avuto l’opportunità di sperimentare un incontro ravvicinato con loro a partire dallo scorso agosto quando, per aumentare la sicurezza sui treni, la Regione aveva disposto l’assunzione di circa 200 vigilantes con il compito di assistere il personale di bordo e tenere sotto controllo la situazione nelle carrozze. La decisione fu presa soprattutto in seguito ai fatti di qualche mese fa riguardanti aggressioni rivolte non solo a passeggeri, ma anche a controllori da parte di bande di teppisti, anzi, potremmo definirli veri e propri criminali, che si “divertivano” a minacciare e derubare pendolari indifesi e a prendere a colpi di machete poveri capotreno che svolgevano tranquillamente il proprio lavoro.

Qualcuno si ricorderà infatti dello scioccante episodio del giugno scorso quando su un treno diretto alla stazione di Milano Rogoredo di sera, una gang di sudamericani senza biglietto reagì contro il capotreno colpendogli il braccio con un machete e provocandogli il quasi distaccamento dell’arto e una brutta emorragia. Oppure qualcuno avrà sentito parlare della banda che terrorizzava i pendolari nelle stazioni della tratta Albairate – Saronno e che con armi di vario genere, tra cui l’immancabile machete, minacciava studenti e lavoratori al rientro, rapinandoli. Episodi di questo genere purtroppo non sono rari nelle nostre stazioni e sui treni; si sentono ogni giorno notizie di nuove aggressioni, sempre più violente, sempre più agghiaccianti. Per non parlare degli atti vandalici, sicuramente di minor rilievo, ma che rovinano seriamente i treni, dai classici graffiti a veri e propri guasti a macchine e binari (qualche tempo fa si è sentito parlare di sedili che volavano dai finestrini e di motorini in mezzo ai binari…). Trovare una soluzione a questi problemi, che ormai fanno parte della nostra quotidianità, non è facile, nemmeno per le istituzioni che tuttavia qualcosa hanno provato a fare. L’assunzione di quei simpatici omini “in verde” ne è stato un esempio. Dico “ne è stato” perché da qualche settimana a questa parte sembra che nessuno abbia più notizie di questi valorosi vigilantes che sembrano scomparsi nel nulla. I pendolari di tutta la Lombardia non riescono a darsi pace e continuano a chiedersi cosa possa essergli successo. Ebbene, ho una risposta, tranquilli!

E’ infatti di qualche giorno fa la notizia, attendibile secondo le fonti, che il 1° di Febbraio entrerà in vigore un nuovo piano per la sicurezza sui treni che prevede la sostituzione dei vigilantes, che più che vigilare non potevano fare, con un buon numero di guardie giurate qualificate, anche se non armate che, oltre a mantenere l’ordine, avranno il permesso di richiedere documenti per l’identificazione dei passeggeri e intervenire in caso di aggressione e atteggiamenti violenti nei confronti di personale e viaggiatori.

Nonostante ci sia chi comunque si lamenta affermando che un sistema del genere non può assicurare chissà quale grado elevato di sicurezza nelle nostre stazioni e sui treni, non si può negare che perlomeno Trenord e le istituzioni che con essa collaborano stanno cercando di istituire delle misure di tutela per i propri clienti e dipendenti che sicuramente faranno molto di più di quanto non si farebbe rimanendo soltanto a guardare impotenti l’escalation di violenza e criminalità che sta ormai investendo la nostra società. Certamente non si può parlare esclusivamente del “microcosmo stazione” è vero, ma certo è che in questo luogo trascorriamo parecchio tempo perché dobbiamo necessariamente passarci per recarci al lavoro, a scuola, in università. Qualche giorno fa mi è capitato di vedere una guardia che stava fermando un uomo ubriaco fradicio che insultava uno studente sul binario del treno agitando una bottiglia di vodka; la guardia lo ha allontanato, gli ha ritirato la bottiglia dalle mani e lo ha accompagnato all’uscita della stazione. Perciò, se ci pensiamo, in casi del genere, magari, l’intervento di un addetto assunto e pagato appositamente per questo scopo non sarà definitivamente risolutivo e non impedirà che si verifichino altri casi simili o peggiori in futuro, ma almeno potremo dirci, se non sicuri al 100%, un pochino più “protetti”.

Claudia Agrestino

Sono iscritta a Studi dell'Africa e dell'Asia all'Università di Pavia. Amo viaggiare e scrivere di Africa, Medioriente, musica. Il mio mantra: "Dove finiscono le storie che nessuno racconta?"

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