Mina Vagante: Brooklyn (John Crowley, USA, 2015)

Un cast nettamente femminile per un melodramma classico, già in odore di statuetta per la protagonista, una convincente Saoirse Ronan (irlandese anch’essa) nel ruolo di Eilis, una emigrante irlandese a Brooklyn che dovrà decidere tra la sua nuova vita e la vecchia realtà dell’isola che ha abbandonato. Il tema ricorrente nel Festival quello della terra natìa, viene interpretato in questo film  in modo delicato attraverso una storia semplice, tratta da un romanzo di Colm Tóibín e ben adattato nella sceneggiatura da Nick Hornby.

Un’altra cosa che ho apprezzato della sceneggiatura è la capacità con cui le attrici (Jane Brennan, Julie Walters, Jessica Paré, Emily Bett Rickards, Jenn Murray e Eve Macklin) riescono a fornire diversi caratteri anche a personaggio apparentemente simili. Citazione a parte merita Maeve McGrath, autrice di una convincente padrona della pensione dove sostano Eilis e le altre ragazze emigrate, a metà tra la sprizzante comicità non voluta e il furbesco sarcasmo femminile. Tutti i personaggi, in realtà, riescono a evitare il difetto dickensoniano di essere o estremamente magnanimi o odiosamente malvagi, e il cast costruisce così varie tonalità di grigio, dando quel tocco di realismo che una ricostruzione storica deve possedere.

John Crowley, il regista, deve dunque abbandonare ogni velleità cinematografica (a parte qualche frammento) e prediligere invece un ruolo da coordinatore sul set degli interpreti, sapendo però gestire quanto necessario al confezionamento di un film di alta produzione.