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Messi e Ronaldo: una rivalità che fa bene al calcio

64 titoli per club e 35 premi individuali. 1476 reti. Più di 100 goal in Champions League. Sono solo alcuni dei numeri che definiscono l’incredibile carriera di Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, senza dubbio i migliori due giocatori del calcio contemporaneo. La loro rivalità è già storia e pervade tutto il mondo degli appassionati di calcio, al punto che è stata creata addirittura una pagina di Wikipedia a riguardo.

L’8 dicembre, nell’ultima giornata dei gironi di Champions League, è andato in scena il 36° scontro diretto fra i due fuoriclasse: il Barcellona di Messi contro la Juventus di Ronaldo. Il risultato finale del match, uno 0-3 secco a favore della Juventus, ha sicuramente dello straordinario: la squadra italiana è riuscita nell’impresa di classificarsi al primo posto nel girone, di fronte agli occhi inermi dei blaugrana.

In questo Ronaldo ha avuto un ruolo fondamentale. Non solo per il fatto di aver segnato due dei tre goal realizzati, entrambi su rigore, ma soprattutto per l’esempio di freddezza e spirito di abnegazione che ha dimostrato sul campo. Numerose sono le volte in cui dall’area avversaria è tornato indietro ad aiutare in copertura, realizzando addirittura un intervento di successo sullo stesso Messi. Ciò che contraddistingue Ronaldo è proprio questa sua personalità da vero leader, con cui riesce a coinvolgere e guidare i compagni di squadra nei momenti più decisivi.

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L’intervento di Ronaldo ai danni di Messi | Autore: David Ramos (2020 Getty Images)

Dall’altra parte Messi, pur non possedendo lo stesso carisma da trascinatore di Ronaldo, ha innegabili doti tecniche, tra cui spiccano in particolare il dribbling fulminante e la capacità di mantenere il possesso palla a lungo, scartando gli avversari uno dopo l’altro. Tali caratteristiche non sono emerse in modo eclatante nella partita di martedì, sebbene Messi sia stato di fatto l’unico giocatore del Barcellona ad esprimersi in modo realmente pericoloso, per visione di gioco in fase di attacco e occasioni avute a disposizione. Nel complesso è tuttavia apparso privo di convinzione: molti dei suoi tiri in porta sono stati centrali e poco potenti, con l’eccezione di una micidiale conclusione rasoterra a fine secondo tempo, diretta verso l’angolino basso, a cui Buffon ha risposto con un grande tuffo.  

Se quindi possiamo decretare in Ronaldo un vincitore di questo singolo scontro, resta da chiedersi quale sia il senso reale del dibattito quotidiano su un presunto migliore o peggiore dei due. La tendenza generale, quando si crea un dualismo forte – nello sport e non solo – è quella di individuare a tutti i costi quale delle due parti debba prevalere. Senza considerare che la grandezza dei due nomi coinvolti sta proprio nel fatto di coesistere. Quante volte qualcuno potrà dire di aver visto esprimersi contemporaneamente due fenomeni del calibro di Messi e Ronaldo? Generalmente si pensa subito a Pelè e Maradona, ma i due hanno giocato a distanza di circa 15 anni.

La peculiarità di Messi e Ronaldo è invece il fatto di aver trascorso 13 anni a provocarsi e scontrarsi sullo stesso campo. Se oggi sono considerati così grandi, è anche e soprattutto merito della loro rivalità. Una rivalità che non deve essere intesa come lotta fra acerrimi nemici, ma come un persistente impulso a migliorarsi, per poter primeggiare sull’altro anche solo per un breve periodo. Avere un rivale tanto prestigioso e di così elevato livello tecnico significa, in sostanza, essere continuamente spinti da una poderosa motivazione psicologica.

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Fonte: Foto Getty Images

Il rapporto fra i due è del resto molto più rispettoso di quello che a volte i media e i social vogliono dipingere. La dichiarazione rilasciata da Ronaldo a Movistar Champions League al termine della partita di martedì è un esempio significativo della sua relazione con l’argentino: «Ho sempre avuto un rapporto molto cordiale con lui, non l’ho mai visto come un rivale. Ognuno ha sempre cercato il meglio per la propria squadra.» Messi, d’altra parte, si era già espresso con ammirazione nei confronti del rivale in un’intervista per Mundo Deportivo a inizio 2020, arrivando addirittura a ipotizzare uno scenario da compagni di squadra: «È normale che continui a segnare, è un attaccante “predatore”, ama fare gol, segnerà ogni volta che giocherà. Ha molti pregi come attaccante, segna alla minima occasione. Se giocassimo insieme penso che gli passerei il pallone, alla fine sì.»

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Autore: Harold Cunningham – UEFA 
Copyright: 2019 UEFA

Per quanto oggi la questione fondamentale ci sembri scoprire finalmente chi dei due sia il miglior calciatore in assoluto, in futuro, quando Messi e Ronaldo si saranno ritirati da tempo, non ci ricorderemo di uno solo dei due. La memoria ce li restituirà sempre insieme, il numero 7 e il numero 10 uno di fronte all’altro. Ma forse le parole di Messi del 2019 ai microfoni di DAZN sono ancora più eloquenti: «Quello con Cristiano Ronaldo è stato ed è ancora oggi un duello speciale, molto bello. Lottare alla pari per così tanti anni è una cosa che rimarrà per sempre nella storia del calcio. Credo che la gente si sia divertita a vederci. Credo sia stato emozionante per tutti gli appassionati di calcio, non solo per i tifosi del Real oppure del Barcellona. Hanno assistito a un grande spettacolo.»

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