Masaru Emoto e la memoria vibrante dell’acqua
di Camilla Bruneri
Avreste mai creduto che l’acqua potesse ricordare?
Le sue proprietà curative sono note da secoli e, grazie agli studi condotti dal Dott. Emoto, ora l’acqua fa sue caratteristiche che la rendono, se possibile, ancora più umana. Un altro medico, prima di lui, aveva ipotizzato la stessa capacità dell’acqua. In un articolo apparso su Nature, il dottor Jacques Benveniste riportava che alcuni dei globuli bianchi del sangue chiamati basofili, che controllano la reazione del corpo agli allergeni, possono essere attivati in modo da produrre una risposta immunologica a soluzioni di anticorpi che sono stati diluiti così tanto da non contenere affatto nessuna di queste biomolecole. Era come se le molecole d’acqua in qualche modo mantenessero una memoria degli anticorpi con cui erano venute a contatto in precedenza, cosicché rimaneva un effetto biologico quando gli anticorpi non erano più presenti. Ciò, sembrava, validava le affermazioni riguardanti le altamente diluite medicine omeopatiche. L’articolo stesso offriva soltanto l’indizio, dal valore intrinseco abbastanza insensato, che “L’acqua potrebbe agire come uno ‘stampo’ per le molecole [degli anticorpi], per esempio grazie ad una rete infinita di ponti-idrogeno, oppure grazie a campi elettrici e magnetici”. L’idea che le molecole di acqua, collegate da legami a idrogeno che durano soltanto circa un picosecondo (10-12 secondi) prima di rompersi e riformarsi, potessero in qualche modo aggregarsi in durevoli imitazioni di anticorpi sembrava assurdo. Questo accadeva nell’autunno del 1988 e Benveniste non venne capito, relegando così, e in buona parte ancora oggi, l’omeopatia tra le discipline stregonesche della medicina alternativa, solo probabilmente perché riusciva difficile concepire l’acqua come organismo a sé stante.
Dal 1984 a oggi Masaru Emoto ha pubblicato vari studi sui messaggi dell’acqua e tiene molte conferenze in tutto il mondo per illustrare il suo metodo di indagine. Se pensiamo che il 70% del nostro pianeta è coperto di acqua e che lo stesso quantitativo forma un singolo corpo umano, per quanto difficile da credere, il passo per giungere ad un dialogo tra la nostra mente e l’acqua è molto breve. E come avverrebbe questo dialogo? L’acqua è in grado di registrare la vibrazione di un’energia estremamente sottile, definita nella cultura giapponese Hado. I risultati degli esperimenti condotti da Masaru Emoto dimostrano che i cristalli dell’acqua modificano la propria struttura in relazione ai messaggi che ricevono. L’acqua sottoposta alle vibrazioni di parole e pensieri positivi forma dei cristalli bellissimi simili a quelli della neve, l’acqua sottoposta alle vibrazioni di parole e pensieri negativi reagisce creando strutture amorfe e prive di armonia. “La neve, che cade sulla Terra da milioni di anni, contiene cristalli simili tra loro ma diversi uno dall’altro. Ogni cristallo porta in sé un’informazione. Più precisamente, la geometria del cristallo è l’informazione stessa che si cristallizza. L’acqua, attraverso la creazione e la contemplazione dei suoi cristalli, rende possibile un dialogo con l’uomo elevando la sua consapevolezza.”, sostiene Emoto, che ha condotto i suoi studi a partire da brani musicali quali Aria sulla quarta corda di Bach, Canzone di addio di Chopin e musiche popolari giapponesi.
Grazie all’incontro con il dottor Lorenzen e all’utilizzo della M.R.A. (Magnetic Resonance Analyzer), una macchina in grado di misurare l’intensità di Hado, Emoto ha potuto dimostrare che l’acqua può migliorare le condizioni fisiche delle persone. Successivamente la sua ricerca si è focalizzata sulle immagini dei cristalli di acqua ghiacciata. Il cristallo d’acqua è il segno che rende visibile l’influsso di questa sottile vibrazione, non visibile all’occhio umano, ma in grado di influenzare la materia. Così Emoto ha allargato i suoi esperimenti a varie acque presenti sul pianeta: l’acqua di rubinetto di diverse città del mondo, l’acqua proveniente da sorgenti, laghi, paludi, ghiacciai.
Il suo ultimo libro si è focalizzato in particolare sulla potenza della preghiera, forse la massima espressione di raccoglimento (paragonabile all’estasi data dal momento della creazione artistica) umana. “In questo libro mi sono dedicato in modo particolare all’esperienza della preghiera e all’energia che la preghiera produce. L’esperienza della preghiera ha in sé le vibrazioni del sentimento e dell’emozione che accompagnano la parola. La risultante è una vibrazione sottile in grado di intervenire sulla materia modificandola. A questo proposito voglio ricordare l’incantesimo provocato dall’energia della preghiera sulle sponde del lago Biwa, in Giappone.
Il 25 luglio 1999, alle ore 4.30 del mattino, 350 persone si sono riunite di fronte al lago inquinato per offrire le proprie preghiere all’acqua. L’intenzione delle persone che pregavano insieme era sintonizzata su pensieri di armonia e gratitudine. Il risultato è stato sbalorditivo! L’acqua prelevata dal lago inquinato prima di essere sottoposta alla vibrazione della preghiera non ha prodotto alcun cristallo, mentre l’acqua prelevata dopo la preghiera è stata in grado di produrre bellissimi cristalli per oltre sei mesi, fino a gennaio del 2000.
E’ stata l’acqua stessa a guidare la mia ricerca verso questa direzione. L’intuizione, nel mio lavoro, è essenziale… mi capita di svegliarmi nel cuore della notte con l’intuizione di ciò che devo trasmettere.” racconta Emoto. Non solo suoni o musiche quindi, ma pensieri conservati nel profondo, desideri così forti da riuscire a infondere un messaggio concreto, di speranza e amore. “Io sono convinto che è la coscienza di ognuno di noi che crea il nostro mondo. La vibrazione dell’amore e della gratitudine possono essere trasmesse, attraverso la nostra intenzione, ai corsi d’acqua che attraversano i paesi devastati dai conflitti e dalle guerre. Immaginiamo di inviare la nostra preghiera, il nostro pensiero d’amore al fiume Giordano sulle cui sponde vivono israeliani e palestinesi. L’acqua, informata da questa altissima vibrazione di luce, armonizzerà la terra e coloro che la berranno. Naturalmente sono molte le regioni nel mondo dove dimorano guerra e povertà, come India, Pakistan, Iraq e alcuni stati africani. Per sostenere e divulgare questo progetto ho creato un sito, www.thank-water.net, che sta avendo un grande seguito. Attraverso questo gesto di preghiera all’acqua è come se operassimo una trasfusione al pianeta sostenendolo con la vibrazione più potente, quella dell’amore.”
E’ ciò che sostengono anche alcuni attivisti di Greenpeace, questa volta affidandosi alla leggendaria Acqua Diamante, studiata da Joel Ducatillon, che sosteneva di aver scoperto “l’Acqua della Nuova Terra” o “l’Acqua della Nuova Gerusalemme” in accordo con il testo biblico dell’Apocalisse, cap.22 – versetti 1 e 2. Essa trasmette nella parte non codificante del DNA delle nuove geometrie, dette frattali che, a loro volta, organizzano delle nuove banche dati con l’aiuto delle quattro basi A.C.G.T. (Adenina, Citosina, Guanina, Timina) della parte codificante del filamento del DNA. Ne risulta un rinforzo ed un’amplificazione della volontà dell’anima sul veicolo dell’ego, producendo degli effetti visibili e più rapidi a livello dei copi psico-affettivi e fisici dell’individuo. Le memorie del subconscio che si ripercuotono nella vita quotidiana sotto forma di blocchi e disarmonie, si trasformano, si alleggeriscono. In conseguenza, le resistenze causate dalle situazioni si indeboliscono progressivamente. Questa Acqua Diamante permette dunque un miglioramento del paesaggio individuale e delle sue proiezioni sullo schermo delle situazioni vissute o da vivere. E’ possibile versare qualche goccia di quest’acqua in bevande e cibi, per alleviare le preoccupazioni ma anche i malanni. E secondo il suo scopritore è utile soprattutto versarla nei mari e negli oceani nei posti dove nuotano i cetacei e i delfini. Quest’acqua evaporerà allora negli strati delle nuvole e innaffierà il pianeta per portare sollievo e veicolare il nostro messaggio di speranza e amore.
Tutti questi studi dimostrano quantomeno che i pensieri di ogni essere (non solo umano) su questo pianeta e, perché no in tutto l’universo, potrebbero provenire da una sola intelligenza, capace di indicarci vie comuni per comunicare e condividere. Uno splendido messaggio di speranza.
Fake….e anche grosso…ricorda un altro articolo omeopatico stile….un giornale universitario non devrebbe scrivere di queste cose…oppure prima di scriverle andate da garlaschelli a chiedere un consulto….
Notizie curiose ne capitano su tutti i giornali e questo non e’ il Corriere della Sera…
Garlaschelli potrebbe rispondere direttamente qui sul blog.