Marco Bianchi a Pavia: la cucina delle “emozioni”
Venerdì 23 novembre, presso il palazzo del Broletto, Marco Bianchi ha presentato il suo nuovo libro La mia cucina delle emozioni.
Partendo dal motto “Happy food, happy life“, Marco ha individuato 7 “categorie emotive” su cui lavorare per ritrovare la carica necessaria ad affrontare lo stress, la stanchezza, gli affetti, l’energia, il buonumore, le emozioni, la creatività, il riposo, la concentrazione e il coraggio. Per ogni categoria ha ideato 10 ricette facili e gustose e scritto numerose schede di approfondimento scientifico sugli ingredienti utilizzati e sui nutrienti che li compongono, facendoci così scoprire dei preziosi alleati per la nostra salute (interessante l’abbinamento che propone di salmone, crema di piselli e cacao).
Durante la presentazione Bianchi si è concentrato sull’importanza di assumere con misura tutti i nutrienti, cercando di limitare il più possibile il consumo di zuccheri, causa di infiammazioni e, a lungo andare, di tumori. Non sono mancate domande degli studenti universitari, che hanno chiesto qualche suggerimento per affrontare al meglio il periodo degli esami (assunzione di frutta secca, pesce azzurro e fare attività fisica, ndr.)
Noi di Inchiostro abbiamo approfittato dell’occasione per fargli una breve intervista.
La vita degli studenti universitari è piuttosto caotica nell’alternarsi di semestri e sessioni d’esame, ma anche nel periodo di lezioni stesso, dove giorni da una lezione si alternano a quelli da cinque. Cosa consiglierebbe di mangiare a uno studente universitario?
Sicuramente è consigliabile introdurre molto riso nero, perché, grazie agli antociani (pigmenti colorati presenti in diversi fiori e frutti, tra cui i mirtilli, ndr.), aiuta a disinfiammare e, grazie alla concentrazione di sali minerali e ferro, permette una maggiore reazione cerebrale; frutta secca, che, in tutto il suo panorama, rappresenta una fonte importante di aiuto per memoria concentrazione; cioccolato fondente, cacao e caffè (senza zucchero, sia da moka sia da macchina), un plus per la mente.
Quanti e quali studi si fanno sull’alimentazione? I risultati sono univoci o si differenziano l’uno dall’altro? Quali scuole di pensiero ci sono?
Non esiste una scuola di pensiero dal nostro punto di vista, ma un portale, Pubmed, dove si concentra tutta la letteratura scientifica. Non esiste un’idea di “questo è andato bene, questo è andato male”. Ci basiamo sui numeri; parlano i dati. Alla fin fine ci basiamo sulla numerosità, sulle correlazioni statistiche. Per noi la statistica, insieme ai numeri, è fondamentale e non può esistere un’idea di pensiero diverso. Gli studi che ci sono si legano al mondo della nutrigenomica (branca della medicina molecolare che studia i rapporti tra alimentazione, malattie e corredo genetico individuale, allo scopo di elaborare diete personalizzate, ndr), e sono studi in vivo e in vitro, talvolta studi peribiologici. La banca dati è pubblicata poi al Work Cancer Center. Abbiamo, quindi, il fondo monetario per la ricerca sul cancro, che lavora per rilasciare il maggior numero di esperimenti fatti.
Per maggiori informazioni, è disponibile il libro di Marco Bianchi su Amazon.