Cultura

Magari volesse dire “amore per i piedi”…

Di Francesca Macca

Come potrei incominciare… dal fatto che anche a quella bimba, come a noi comuni studentesse in pausa cena, piacciono i classici Disney che danno su Raidue mentre va il Tg1? O dalle lacrime della sua mamma per quello che le è accaduto? Oppure maledicendo lo zapping che ci ha costretto ad assistere a quel dolore… Ho le idee confuse sul mio incipit. Tutto il contrario del mio pensiero lucido e arrabbiato sulla pedofilia. Lucidamente arrabbiato. Non mi interessa chi, ho vagamente udito che stavolta è accaduto ad Agrigento.
A volte, vorrei tornare ai tempi in cui credevo volesse dire “amore per i piedi”.
Qual è la sensazione che provo? Da me in Sicilia si dice “mi arrizzano le carni” di cui una blanda traduzione potrebbe essere “mi fa venire la pelle d’oca”. Ma “carni” è più profondo, arriva fino alle ossa, il cui studio mi costringe a casa dalla mia amata riunione di redazione. Staccare un attimo dallo studio per farmi sentire è meno che il minimo. Veramente, basta. Mi piange il cuore. Questo è davvero un problema. No oso immaginare la scena, non credo che possa esserci cosa più meschina e squallida.
Basta. Basta. Basta. Vorrei che questa parola non esistesse più. Davvero.
Se è possibile fare qualcosa di più oltre a scrivere comodamente un dissenso, voglio saperlo.
Firmato: una che, come tutti, ha sempre qualcosa da imparare dai bambini.

6 pensieri riguardo “Magari volesse dire “amore per i piedi”…

  • alberto s

    La cosa è raccapricciante.
    L’aspetto che mi interessa è un altro e riguarda l’anticipazione degli efetti della sentenza penale di condanna al primo grado. Sembra una cosa tecnica e difficile, invece è l’unico modo per non far ripetere i reati seriali, tra cui c’è quello della pedofilia. Il soggetto condannato rimarrebbe in carcere da subito. Il modo per evitare queste atrocità c’è ed è a portata di mano del legislatore.

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  • Francesca

    Ecco, l’altra sera Fini parlava di castrazione chimica per i pedofili. Perchè no? Secondo me è una soluzione da prendere in considerazione. Voi che ne pensate? Volgio pareri!!!

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  • Vede, signorina o signora Francesca, che forse di diritto non è tanto esperta, la pena corporale non è più in voga da qualche centinaio di anni (tranne nei civilissimi States dove qualcuno ancora pratica la pena di morte) e ci sono centinaia di Trattati sul tema, che forse sarebbe il caso leggere prima di dare dei giudizi impulsivi (come ha fatto l’on. Fini). Sà, è una questione di stile. Per quanto riguarda la pedofilia, credo che sia giusto non scandalizzarsi (basti pensare che a Roma, nel periodo augusteo, ma anche prima, i cavalieri o i senatori si sposavano con le dodicenni per aggirare le leggi sulle successioni, o basti pensare come in alcune società africane è uso rituale sverginare le bambine da parte del padre o di un familiare, anche se non ricordo di preciso il significato di tale rito).
    La pedofilia va punita, dopo un regolare processo, nei modi e nelle forme previste dalla legge.
    Pregherei, inoltre, di non banalizzare un problema complesso, ma che, con la demagogia, viene reso appetibile ai tuttologi di turno. Bisogna, infine, tener conto della presunzione di non colpevolezza dell’imputato fino al giudicato sancita dalla nostra Costituzione. E’ singolare che ancor prima di fare un processo si stia pensando a come condannare l’imputato (il quale dovrebbe, tra l’altro, essere giudicato tenendo conto delle leggi presenti nl tempus commissi delicti). Nel mio blog (http://freenetlog.blogspot.com) avevo scritto che le parole di Fini si commentavano da sole… ma a quanto pare c’è sempre bisogno di precisare concetti ovvi!

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  • Mi pare normale lamentarsi della giustizia quando persone che si erano rese già colpevoli stanno a piede libero e commettono nuovamente il reato. Non capisco tutto questo astio del signor Antonio. Mi pare normale soprattutto quando queste ingiustizie avvengono sui più inermi e indifesi.

    Se per lei la violenza sessuale su dei bambini non è nulla di riprovevole e se per lei è giusto non scandalizzarsi, inizierei a nutrire dubbi sulla sua persona.
    Sa, è una questione di stile: non siamo nell’Asia rurale, dove i matrimoni tra giovanissimi avvengono normalmente, né nella Roma antica o nel Medioevo, dove le speranze di vita erano ben più basse e quindi ci si sposava prima.
    Le ricordo inoltre che i pedofili non decantano l’amore per i bambini in versi, ma compiono atti sessuali senza che i bambini ne abbiano coscienza (che ne sanno loro dell’entità dei “giochi” che fanno?).

    E mi pare anche che non ci sia bisogno di aspettare una condanna definitiva al terzo grado per dire che una persona è colpevole di un reato, tenendo inoltre conto che il soggetto in questione era già stato condannato a sei anni e quattro mesi in primo grado (basterebbe leggere un quotidiano).

    Quindi, gentile signor Antonio, la invito a riflettere due o tre volte prima di dar sfoggio alla sua cultura sui trattati di giustizia, prima di rispondere in quella maniera.

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  • Lady Macbeth

    Non scandalizzarsi per la pedofilia? Mi sembra un tantino difficile sig Antonio..

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