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L’occhio della pittura

La piccola editoria tra immagini e parole

Sabato 29 novembre si è svolta presso la Nuova Libreria Il Delfino di Pavia la presentazione della casa editrice “Pagine d’Arte”, attiva tra la Svizzera italiana e Parigi. L’editore Matteo Bianchi e la moglie Carolina Leite hanno intrattenuto con entusiasmo  gli ospiti della serata rispondendo alle domande di Anna Ruscià, grande amica della libreria e di “Pagine d’Arte”.

Pagine d'arte: La fiaba della pittura

In apertura il responsabile della libreria ha preso la parola per sottolineare l’importanza e l’eccezionalità di incontri di questo tipo che permettono di entrare a fondo in un mondo come quello dell’editoria complesso e spesso poco conosciuto offrendo l’occasione di comprendere anche realtà “laterali”, ma non per questo meno apprezzabili.

Libreria Delfino Pavia

Matteo Bianchi ha subito delineato la lunga storia della casa editrice, nata nel 1982, inquadrandola all’interno di un singolare progetto di fondo che prevede il fecondo incontro tra parole e figure come punto di partenza per le scelte editoriali e come base identitaria della stessa casa editrice. L’occasione per presentare concretamente i risultati del rapporto tra parole e immagini è offerto dalla mostra del catalogo della casa editrice e dei disegni originali di Emilio Tadini, il quale dagli anni ’50 ha affiancato al lavoro di scrittura la ricerca in campo pittorico, realizzati in occasione della pubblicazione del suo ultimo libro “La fiaba della pittura” e esposti sulla colonna all’entrata della libreria. L’editore riporta alla memoria la circostanza della pubblicazione per cui Tadini stesso aveva chiesto che la pagina fosse composta lasciando i margini più larghi del solito in modo da poter inserire con soluzioni sempre nuove e accattivanti i disegni negli spazi lasciati bianchi intorno al testo. Intorno e insieme al testo giganteggiano figure tracciate a mina di carbone che provano a sovrapporsi allo scritto, vi si appoggiano o sembrano strabordare  dai confini costrittivi del foglio. Ed ecco che emerge un altro aspetto distintivo di Pagine d’Arte: il rapporto diretto con i “buoni librai” e con gli artisti, scelti appositamente per la loro coerenza al progetto, contro l’idea del “museo enciclopedia” per una editoria che prova a mantenersi indipendente e a sganciarsi dalla logica della mercificazione. L’intenzione è quella di conferire dignità all’oggetto-libro conservando un prezzo contenuto senza rinunciare all’eleganza e alla cura che Matteo e Carolina perseguono da anni realizzando i libri in maniera artigianale, con un’accorta scelta di carta e caratteri e allo stesso tempo con l’attenzione nel proporre sempre artisti di primo piano: una sensibilità per l’equilibrio grafico che oggi spesso manca per scarsità di tempo e per la velocità frenetica di questa società che obbliga anche la cultura a fare economia.

 

La soluzione per case editrici come Pagine d’Arte non è certamente la grande distribuzione, ma è la fortuna di trovare gli spazi giusti per poter far conoscere il loro progetto nella speranza di riuscire a trasmettere la curiosità per gli speciali esiti del rapporto tra immagine e testo, tra parola e figura uniti alla passione e al coraggio nella “lotta” per mantenere in vita il libro cartaceo.

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