Lettera aperta: “L’odio non è banale”
di Antony Bidzogo
In questi giorni ho cominciato a mettere in dubbio una mia forte convinzione, su cui mi sono aggrappato nei momenti più difficili: chiunque, nel profondo nel cuore, è una buona persona, e ognuno, a proprio modo, può dimostrare una personale bontà d’animo. So che è una convinzione per certi versi infantile e utopistica, o, probabilmente, un modo goffo di non pensare ai tanti episodi d’odio, d’ingiustizia o discriminazione che dominano la cronaca odierna. Un modo, forse, per non pensare a tutti quei piccoli atteggiamenti sui quali non ci si ferma a ragionare, ma che nascondono una paura verso chi è diverso da noi.
Non voglio, con questo scritto, fare quei discorsi retorici nei quali si cerca di misurare il livello di razzismo nel nostro Paese, o di qualsiasi ideologia discriminante, così da poter lanciare l’accusa che viviamo in una Nazione razzista e omofoba. Ma il clima che si respira ultimamente nelle nostre città comincia ad essere pesante. Qualche giorno fa, qui nella placida e tranquilla Pavia, v’è stata un’aggressione di venticinque presunti neo-fascisti ai danni di cinque ragazzi, per un unico motivo: non erano italiani. Ragazzi considerati stranieri solo perché non sono nati da genitori italiani. A Macerata, l’altro ieri, un evento simile. Ore di terrore in città, perché un idiota decide che bisogna difendere la nostra Nazione. Da chi? Dagli stranieri. Non sono gli unici eventi di questo tipo, e ho come la sensazione che non siano gli ultimi, purtroppo; perché la roulette russa dell’odio ha cominciato a girare, e sempre più persone – ahimè – decideranno o verranno spinte ad entrare nel gioco.
Non voglio prendermela con chi sfrutta i problemi delle persone per meri motivi elettorali. La Storia vi giudicherà, se non ora, in futuro. Questi eventi, però, evidenziano una cosa: stiamo dimenticando il passato, dimenticando che tutto ciò è già successo, e che dalla divisione deriva solo ulteriore divisione. Tante persone s’illudono che questa sia la soluzione, che i problemi spariscano eliminando o annichilendo una parte di società. Ed è a loro che voglio rivolgermi: non fate scelte da idioti. Non fatevi travolgere dal fiume dell’odio, che porterà solo ad altro odio. Non migliorerà le cose. Semplicemente le complicherà sempre più.
E noi? Come dovremmo reagire? Credo che l’unica soluzione sia di non nascondersi, e soprattutto di non edulcorare la realtà. In Italia, sempre più persone vedono la violenza come l’unico modo per affrontare questo momento di crisi, unendola molto spesso a sentimenti razzisti o discriminatori, e nascondendosi dietro ideologie che non sono in grado di comprendere. Tutto ciò fa schifo. Un modo codardo per giustificare azioni indegne di esseri umani, in nome, molto spesso, di un passato che sarebbe meglio lasciar vincolato esclusivamente al ricordo storico.
Spero che si riesca a trarre dalla Storia l’insegnamento, ma soprattutto la forza di reagire e di opporsi a tutto questo. È l’unica scelta possibile. In alternativa, ci aspetta il buio.