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le vIBRAzioni giuste

di Simone Lo Giudice

E’ tornato Zlatan il terribile. Con una tripletta lo svedese espugna Palermo e consolida la parziale egemonia rossonera. Strano caso quello di Ibrahimovic: spesso dottor Jekyll, a volte mister Hyde. Bisogna apprezzarne i pregi e digerirne i difetti. Tutto questo mentre la Juve-tutta-corsa comincia a boccheggiare.

 Il Milan sbanca il Renzo Barbera con una prestazione superba, grazie alle gesta di un ispiratissimo Zlatan. Ne fa tre di goal in una sola partita e ne totalizza ben 18 in questo Campionato (numeri che valgono l’aggancio a Totò Di Natale in classifica marcatori). Ibrahimovic pesa parecchio nell’economia realizzativa di questo Milan: pensate che ha realizzato quasi il 35% delle reti rossonere in questa Serie A. Apprezziamone il genio, ma non dimentichiamoci della sua sregolatezza. Ci riferiamo a quelle domeniche in cui il gigante Ibra si nasconde dietro all’omino Nocerino per sferrare un buffetto ad Aronica. Il limite di Zlatan è sempre lo stesso: un atleta immenso che fatica a comportarsi sempre da campione. Il Milan trae benificio dalle sue super-prestazioni, anche se part-time. A Palermo si sono avvertite le vIBRAzioni giuste in ottica Scudetto.

 

Profuma di sconfitta il pareggio casalingo della Juve contro il Chievo. La doppia sfida Conte-Di Carlo si è chiusa sempre in parità (0-0 all’andata e 1-1 al ritorno). Prendiamo un paio di dati bianconeri a riguardo: 13 vittorie, 12 pareggi e 0 sconfitte. Il bottino bianconero racconta di una squadra fortemente equilibrata e ancora immacolata, ma che fatica a segnare quindi a vincere. Conte ha saputo ripartire dalle fondamenta difensive, ma adesso manca il tetto e cioè l’attacco. La Juve sa impostare (Pirlo docet in materia), ma finalizza poco. E sta pagando i pochi difetti del suo allenatore, che ricorre spesso al cambio tattico pur di mantenere un golletto di vantaggio. Scelta che si è rivelata infelice contro Bologna, Genoa, Cagliari e Chievo (contro queste squadre sono arrivati 4 dei 5 pareggi subiti allo Juventus Stadium). C’è un recupero importante a Bologna domani sera. Partita che Conte dovrà cercare di vincere per tenere il passo di Allegri.

 

Intanto Reja vince il suo secondo derby capitolino contro Luis Enrique. L’organizzazione laziale ha avuto la meglio sull’estro romanista, ancora una volta. Se è finita 2-1 come all’andata non può essere un caso. C’è comunque un discreto equilibrio tra le due compagini. Se la Roma riuscisse a mettere ordine in fase difensiva, probabilmente potrebbe avere sempre la meglio sulla Lazio. Nel caso di Luis Enrique, una buonissima tecnica di base (Totti, Lamela, Pjanic) non è accompagnata da una valida organizzazione di squadra. Difetto che si sta facendo sentire dopo queste 26 partite disputate.

Non vince l’Udinese, al terzo 0-0 casalingo nelle ultime due settimane tra Campionato ed Europa League. E’ finita così contro PAOK Salonicco, Cagliari e appunto Atalanta. Di Natale comincia tirare il fiato, ma tutta la squadra sembra accusare il braccino del tennista.

Alle spalle di Guidolin fa breccia Mazzarri, alla terza vittoria consecutiva (Fiorentina, Inter e Parma). Si è parlato molto del goal di Lavezzi, viziato da un fuorigioco iniziale non segnalato dalla terna arbitrale. Complessivamente il Napoli ha comunque meritato, di fronte a un Parma che fatica a realizzare in zona goal. Per il terzo posto c’è anche e soprattutto il Napoli.

 

Difficile un piazzamento in zona-Europa per l’Inter invece. Contro il Catania arrivano un pareggio sudato (2-2 in rimonta) e qualche segnale di risveglio. Bene Forlan, che ha giocato partendo dalla fascia per lunghi tratti della partita. Torna al goal anche Milito, mentre esce dal campo a testa bassa Cambiasso (sostituito appena prima che la sua Inter rimonti dallo 0-2 di inizio secondo tempo). La parabola di Esteban racconta la difficoltà di questa Inter, ancora troppo legata al passato per pensare al futuro. In ogni caso, il piazzamento europeo resta un obiettivo complicato. Lazio-Udinese-Napoli sembrano avere una marcia in più, almeno per ora.

 

Chiudiamo con una parentesi sul Novara Calcio, al suo terzo cambio in panchina. Dopo Tesser era arrivato Mondonico e adesso ritorna Tesser. I punti in classifica sono 17 e la salvezza è lontana 12 punti. Una scelta che fatichiamo a non definire infelice nei confronti di un allenatore esperto come Emiliano, che aveva deciso di rimettersi in gioco dopo aver sconfitto un brutto male. Finire in Serie B con Mondonico seduto in panchina avrebbe avuto un altro sapore. Solo in quel caso la coerenza della società non sarebbe venuta a mancare.

8 pensieri riguardo “le vIBRAzioni giuste

  • Francesco

    Brutto gesto quello del Novara.
    Tesser o Mondonico, in B ci vanno comunque. Avrebbero potuto evitare una brutta figura licenziando un uomo che ha sofferto e che con la squadra debole che aveva non poteva fare di più.

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  • Simone Lo Giudice

    Esattamente Fra… l’ho trovata una scelta di pessimo gusto!
    Dal Novara Calcio ci aspettavamo qualcosa di diverso, invece si sta comportando come tutte le piazzette calcistiche del nostro Paese…

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  • Materazzo

    Ah speriamo?
    Attento, che la curva METTE A FERRO E FUOCO TUTTO
    La DEMOCRAZIA vuole che se l’Inter va in B ci vada pure il Milan.

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    • Francesco

      Milan campione d’Italia, Inter in B

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  • Materazzo

    Quello che dici è un supruso sulla minoranza interista.

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    • Francesco

      Ma che dico Serie B… L’anno prossimo voglio il derby Inter-Pavia in Serie C2! XD

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