Sport

Le pagelle di Beppe – Serie A, 15^ giornata (y Clàsico)

 

Sulley Muntari voto 5: sta in campo per un quarto d’ora, che incredibilmente gli è sufficiente per sprecare una palla goal che ha del clamoroso, e commettere altri svarioni in mezzo al campo. E la cosa ha del miracoloso, poiché riesce a commettere la mole di tavanate che qualunque altro calciatore farebbe fatica a compiere in 90 minuti. CATENA DI MONTAGGIO

 

Artur Boruc voto 4,5: è il simbolo della tragicomica serata della Fiorentina: sul primo goal incespica litigandosi con Gamberini la paternità del primo goal dei nerazzurri, questione poi risolta da Pazzini che insacca con abile mossa; sul secondo partecipa al flipper che manda a rete Nagatomo facendo la parte del fastidiosissimo tunnel che indirizza la pallina dove le alette non possono arrivare, causando il game over. Gottlieb apprezza, i tifosi viola un po’ meno. TILT

 

 

Cristiano Ronaldo voto 4: gran parte delle sue giocate hanno fatto scattare i complottisti riguardo alla presenza del proverbiale cugino scarso dell’atleta in questione. Sbaglia tutto lo sbagliabile, e particolarmente imperdonabili sono un erroraccio sull’1-0 che potrebbe dare una svolta alla partita, così come un tap in di testa miseramente ciccato nel secondo tempo. Quando la temperatura si alza, lui si scioglie. PUPAZZO DI NEVE

 

 

Victor Valdes voto 4,5: passerà alla storia come il meno tecnicamente dotato tra i grandi portieri della storia. Nella vittoria del Barcellona, il suo unico segno è il goal della bandiera Merengue, frutto di un rinvio kamikaze dagli ovvi effetti deleteri. La domanda sorge spontanea: se il Barcellona avesse anche un portiere, dove potrebbe arrivare? PESCE FUOR D’ACQUA

 

 

Alexis Sanchez voto 7,5: Guardiola lo piazza titolare e vince la scommessa: el Niño non lascia nessun riferimento alla retroguardia madrilena, costringendo Pepe e Carvalho a tornare a casa in autobus per non fare i conti con l’etilometro. Il goal è una perla di cinismo, tecnica e potenza; e la sua dimestichezza in mezzo a due uomini ricorda la Ilona Staller dei bei tempi. EXTRATERRESTRE

 

 

Iker Casillas voto 6,5: è l’ultimo vero baluardo del Real, e capitola solo dinnanzi all’esplosività di Sanchez, alla sfortuna patologica, e ad una dormita di Pepe, vincendo il duello a distanza con Victor Valdes. Piccola soddisfazione, ma ne avrebbe senz’altro preferita una di ben altra caratura, VITTORIA DI PIRRO

 

 

Clarence Seedorf voto 7: dopo il vantaggio di Di Vaio è lui ad assestare il colpo del pareggio, con una prodezza balistica di tutto rispetto. Dando un’occhiata alla carta d’identità, si ricorda poi di avere 35 anni suonati, e che forse non resterà a lungo titolare nel centrocampo del Milan. Ed è qui che il carboncino di Paramaribo estrae la prodezza dal cilindro, parando in area una punizione di Diamanti e lanciando la sfida ad Amelia e Abbiati per la maglia numero 1 della prossima stagione. Clarence sa reinventarsi di volta in volta, gli avversari sono avvisati. FONTE RINNOVABILE

 

 

Marco Di Vaio voto 7,5: è la mina vagante dell’attacco del Bologna, e appare rigenerato dopo le ultime (opache) uscite. La traiettoria del pallonetto con cui trafigge Amelia è la realizzazione pratica dell’arco di trionfo di napoleonica memoria, e da quel momento, ogni volta che ha palla lui, per la difesa rossonera è come rivivere un terribile incubo. SHINING

 

 

Ivan Radovanovic voto 7: Tesser decide di puntare su di lui lanciandolo titolare in un Novara che decide di giocarsela a viso aperto contro un grande Napoli. La sua risposta consiste in una partita ordinata e senza sbavature, condita dall’ordigno nucleare che teletrasporta in rete su calcio piazzato al minuto 70. BOMBA ATOMICA

 

 

 

Giorgio Chiellini voto 5,5: come uno studente assonnato, non punta la sveglia e si fa trovare addormentato e con la bava alla bocca in occasione del goal di De Rossi. Conte lo butta giù dal letto nell’intervallo, dopo avergli scagliato un secchio d’acqua ghiacciata in fronte, e al minuto 60 corregge in rete una catastrofica conclusione di Estigarribia, rimediando al pasticcio. Il risultato è una media aritmetica tra il due per aver bigiato l’interrogazione del prof De Rossi, e il 9 per essersi fatto trovare pronto nel momento decisivo, PASTICCIONE

 

 

 

Daniele De Rossi voto 8: gioca in un ruolo che non è il suo con la nonchalance del veterano, dimostrandosi giocatore attento e maturo. In 96 minuti non commette una disattenzione che possa definirsi tale, la qual cosa è sorprendente, considerando che ha fatto meglio di chi è andato a sostituire, e non fa mancare il suo apporto nemmeno in fase offensiva, dove trova il goal con una pur sbilenca girata.

 

Dopo questa partita, ci è più chiaro come mai i tifosi della Magica invochino undici De Rossi, POLIEDRICO

 

 

 

Gianluigi Buffon voto 7,5: tradito da Chiellini e traviato da Vidal, sul goal non poteva proprio farci nulla. Macchia la sua prestazione con qualche incertezza sui rinvii, ma nel momento più decisivo mette il guantone sul rigore di Totti sventando la prima sconfitta stagionale della Juventus. SANCTA SANCTORUM

 

 

 

Pablo Osvaldo voto 7+: fintanto che rimane in campo, semina il panico con discese frizzanti e pericolose. Non trova il goal anche grazie all’organizzazione della retroguardia bianconera (organizzata solo quando c’è lui in possesso del pallone, peraltro), ma non lascia riferimenti ai due centrali facendoli ammattire per oltre 80 minuti. CHAMPAGNE


5 pensieri riguardo “Le pagelle di Beppe – Serie A, 15^ giornata (y Clàsico)

  • Francesco

    Il 7 a Seedorf mi sembra eccessivo. Gol stupendo, va bene. Ma la prestazione non è stata elevatissima; anzi si è visto poco, tanto che Allegri poi l’ha tolto.
    Dici che “forse non resterà a lungo titolare nel centrocampo del Milan”. Da milanista lo spero. Qualche colpo di classe non può compensare molte prestazioni sotto tono; e questa situazione ormai va avanti da qualche anno.

    Rispondi
    • Giuseppe Enrico Battaglia

      Inutile dire che l’ho dato considerando come buona anche la parata, la quale, ammettiamolo, è stata una prodezza di raro prestigio (tanto che nelle opportune sedi s’è pure difeso sostenendo di aver preso il pallone con la spalla, la qual cosa porta a pensare che abbia delle spalle particolarmente estese).
      Che poi sia stato opaco è fuori discussione, seriamente parlando, ma la prerogativa del fuoriclasse è quella di lasciare il segno nella partita anche durante una giornata no.

      Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *