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Le pagelle della Serie A – 37^ Giornata

di Giuseppe Enrico Battaglia

Il campionato, ormai sul viale del tramonto, è giunto alla sua penultima giornata, la cui fine ha regalato il verdetto più atteso.

Per tre verdetti già emessi (Campioni d’Italia e retrocessioni), mancano ancora l’ultima retrocessione e gli ultimi interrail validi per girare in Europa, sia in quella dei grandi che in quella dei “meno grandi”.

Inutile indugiare oltre: ecco a voi le pagelle!

Leonardo Miglionico voto 2: va a farfalle su un pallone apparentemente innocuo, facendo di fatto un harakiri che mette nei guai lui e il Lecce. Come il peggio vandalo di periferia buca le gomme a un Lecce che prova invano a portare la macchina in porto, e il destino potrebbe non essere così favorevole anche domenica prossima. CHIODO

Francesco Totti voto 6: sbaglia rigore e tap-in, e da quel momento passa la partita a tentare la conclusione da dovunque. Il risultato è un partita raffazzonata e confusa, fatta di cuore e anima che trovano coronamento al minuto 55, quando un sinistro magico fulmina Carrizo. La sua coscienza non è pulita, ma se non altro lo stesso si può dire della rete del portiere etneo. MEZZO GAUDIO

Fabrizio Miccoli voto 9: mette a segno una tripletta che salva il Palermo dalla debacle interna col Chievo. Uomo simbolo del Palermo dei rimpianti, il buon Fabrizio ce la mette tutta per onorare una maglia che non ha più nulla da chiedere a questa stagione. VESSILLO

Arturo Vidal voto 5-: il cartellino giallo che pone fine al suo campionato gli dà alla testa. Da quel momento è una guerra di nervi con Nainggolan che culmina in una pletora di movimenti e tocchi di palla sbagliati a inizio secondo tempo e, poco dopo, al cambio. AFFANNATO

Martin Caceres voto 7,5: minaccia costante sulla fascia destra, risponde sempre presente quando c’è da pungere. Con cross, colpi di testa e discese, il buon Martin sa sempre come rendersi pericoloso e inietta il suo veleno su Canini, che svirgola in maniera decisiva il suo cross.  SCORPIONE

Diego Milito voto 9: segna una tripletta “aiutato” da due rigori. Lo metto tra virgolette, perché non deve essere facile tirare dagli 11 metri con 80mila persone che ti guardano allo stadio, più qualche altro milioncino che ti segue da casa. Lui, freddo e impassibile, affonda la corazzata Milan e si regala la benedizione della Madunina. ICEBERG

Zlatan Ibrahimovic voto 8,5: alla faccia di chi lo voleva impalpabile contro le sue ex squadre, segna una doppietta nella stracittadina condita da sfottò bilaterali con Julione Cesar. Mette sostanza e incisività dove non te le aspetteresti, e confeziona un rigore ed una conclusione da manuale del calcio. Per la prima volta dopo 8 anni rimane senza scudetto. BOCCA ASCIUTTA

Ivan Ramiro Cordoba voto 9 alla carriera: chiude la sua storia personale scrivendo una pagina indelebile di quella dell’Inter con il triplete, e regalandosi la passerella nel trionfale 4-2 contro i rossoneri. Il suo palmarès e la sua fedeltà alla maglia parlano per lui, AFICIONADO

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