Cultura

Le origini del teatro di regia in Italia

di Francesco Iacona

In ambito teatrale l’Italia è rimasta a lungo estranea al processo di evoluzione che ha toccato i paesi europei sin dalla fine del XIX secolo e che ha portato alla nascita della figura del regista.
Prima della diffusione del teatro di regia vigeva, infatti, il sistema degli spettacoli della Commedia dell’Arte. Essa era incentrata sulle figure del Capocomico e del “grande attore”, rispettivamente proprietario della compagnia teatrale e attore principale degli spettacoli realizzati. Queste compagnie erano nomadi e avevano solo fini economici, esprimevano perciò un tipo di spettacolo teatrale che non aveva particolari velleità artistiche e il cui principale obiettivo era quello di riempire il più possibile i teatri. Quello che veniva creato era uno spettacolo per lo più improvvisato, incentrato sull’attore protagonista e sulla sua popolarità, molto più che sul lavoro collettivo, sulla trama e sul rispetto del testo del canovaccio.
Un primo approccio di rinnovamento arrivò grazie a Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio, che cercarono di creare un modo di fare teatro molto più rigoroso di quanto avvenisse in passato. Venne data molta importanza al testo e gli attori vennero responsabilizzati: dovevano conoscere bene l’intero copione, oltre alle loro battute, ed essere sempre presenti alle prove, indipendentemente dal singolo ruolo all’interno dello spettacolo.
Un apporto importante lo diede anche Luigi Pirandello, sia come drammaturgo che come direttore artistico. Per lui lo scopo dello spettacolo teatrale era quello di illustrare il testo: più uno spettacolo riuscirà ad avvicinarsi ad esso e più sarà bello e valido esteticamente. Gli attori, perciò, avevano il compito di mettersi al servizio del testo intraprendendo un percorso di studio faticoso e meticoloso in modo da riuscire ad interpretarlo al meglio.
Il primo a parlare di regia in Italia fu Silvio D’Amico, secondo cui il teatro italiano aveva fortemente bisogno di rinnovarsi e assumere un ruolo culturale e non più solamente economico. Secondo D’Amico, perciò, l’unico modo per trasformare lo spettacolo teatrale da evento commerciale ad evento artistico e culturale è proprio l’affermarsi del teatro di regia.
La paternità della definitiva nascita della regia teatrale in Italia è attribuita a Luchino Visconti. Egli cominciò la sua attività teatrale come direttore artistico del Teatro Eliseo di Roma, rivendicando la libertà di poter scegliere gli attori e i testi da rappresentare e di poter dirigere personalmente l’allestimento della scena.
Il cosiddetto “realismo viscontiano”, che consisteva nella precisione dei dettagli mai fine a se stessa e nella continua ricerca della più stretta somiglianza con la realtà, serviva a favorire l’immedesimazione dell’attore nel contesto scenografico creato durante la recitazione e ad avvicinare lo spettatore alla rappresentazione scenica e agli aspetti psicologici più interiori dei personaggi.
In tema di teatro di regia non si può non citare colui che viene considerato il più grande regista teatrale italiano: Giorgio Strehler. Egli dedicò la sua vita alla creazione e alla diffusione del “teatro d’arte”, ovvero un teatro che assumesse un impegno artistico di alto profilo morale e civile oltre che una funzione di diffusione e riflessione artistica, culturale, politica e sociale.
Egli fondò nel 1947 il “Piccolo Teatro” di Milano, il primo teatro stabile e pubblico in Italia, che gli permise di muoversi con una notevole libertà registica e indipendenza politica (il suo ideale socialista caratterizzò, infatti, gran parte della sua carriera artistica).
Fondamentali, nell’opera artistica di Strehler, sono le sue rappresentazioni dei testi goldoniani, tra i quali, in particolare, “Arlecchino servitore di due padroni”, abilmente interpretato dall’attore Ferruccio Soleri.
Importanti furono anche le rappresentazioni Strehleriane, esportate in tutto il mondo, dei testi di Shakespeare, Brecht, Cechov, Goethe e Pirandello.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *