Scienza

Le farfalle: insetti “naturalmente magici”

Sono protagonisti indiscussi dei giardini primaverili e spesso li vediamo danzare e librarsi nell’aria in tutta la loro leggerezza. Con i loro colori e le loro mille sfumature, i Lepidotteri, comunemente chiamati farfalle, saranno i veri soggetti di questo articolo che ci farà scoprire assieme alcune curiosità su questi magnifici insetti. Nel mondo ci sono ben 158 mila specie di Lepidotteri ed in Italia abbiamo poco meno di 300 tipi diversi, di cui 122 solo in Puglia.

NUOVO ala di farfalla al microscopioDettaglio: fotografia al microscopio di un’ala di farfalla

Fin da quando siamo bambini, ci viene detto di non toccarle, per non rimuovere la loro “polverina magica”, ma di cosa si tratta? In effetti le farfalle hanno quattro ali, due anteriori e due posteriori, formate da diversi strati di chitina, la proteina responsabile della struttura scheletrica degli insetti. Sopra questa struttura, resistente e fragile allo stesso tempo, troviamo delle microscopiche scagliette colorate, che conferiscono i fantastici colori alle ali altrimenti trasparenti. Toccandole con le dita si rischia di rimuovere tali piastrine e di eliminare le importanti pigmentazioni. Ma cosa conferisce alle nostre “ballerine dei prati” quei colori che affascinano grandi e piccini? Spesso le lamelle ottengono dei colori semplicemente derivati dalle sostanze chimiche che le compongono, ma altre, forse le più affascinanti, possono contare sul fenomeno dell’iridescenza, un fenomeno fisico che varia il colore in base all’incidenza della luce solare.  Ma a loro, perché serve essere così variopinte? Le loro sfumature sono importanti per il riconoscimento tra esemplari, per potersi mimetizzare e a volte per intimorire i loro predatori, ricreando immagini illusorie che fungono da deterrente.

Farfalla Occhi di gufoDa notare le grandi macchie ocellate sulle ali di questo esemplare di Caligo Idomeneus, anche detta “Testa di gufo”

Le farfalle infatti, possono distinguere perfettamente i colori grazie ai loro caratteristici occhi composti, formati da centinaia di piccole lenti, chiamate ommatidi. La vera magia delle farfalle però,  è ben espressa dai quattro stadi della loro vita. La metamorfosi inizia con la schiusa dell’uovo, dal quale nasce un bruco. Quest’ultimo si nutre di foglie fino ad aumentare le proprie dimensioni e ad accumulare sufficienti sostanze nutritive  per formare la crisalide. È proprio a questo stadio che la farfalla Bombyx Mori sviluppa i  famosi bachi da seta. Passato del tempo, ai nostri occhi avviene la vera e propria magia, da quella pupa si schiuderà un bellissimo esemplare adulto: la farfalla. All’interno della crisalide si sono già formate le ali, che però sono ancora raccolte attorno al corpo, per questo motivo la farfalla non può ancora volare. Per poter spiccare il primo volo, le farfalle devono rapidamente schiudere le ali, ossigenarle, distenderle e rimanere ferme fino alla loro completa asciugatura dai liquidi accumulati durante la forma di crisalide. Inoltre, le farfalle non possono volare al di sotto di una certa temperatura (attorno ai 12 gradi) e come noi, evitano di uscire con la pioggia.

NUOVO farfalla monarcaDue bellissimi esemplari di Danaus plexippuspiù comunemente chiamata “Farfalla Monarca”

Una volta distese le ali, potremo assistere a delle vere e proprie esibizioni. Alcune specie prediligono un volo lineare, altre un volo leggero ed altre ancora un volo più rapido e violento, soprattutto durante le fasi dell’accoppiamento, che può durare, a seconda della specie, da pochi secondi a delle ore. Ma questi amici così esibizionisti, di cosa si nutrono? Grazie alle loro zampe, dotate di sensori, le farfalle riescono a distinguere il tipo di pianta sulla quale si sono posate e, di conseguenza, se quella pianta può fornire il proprio nutrimento. Il piatto principale della loro dieta è il nettare, la parte più dolce e zuccherina presente all’interno del fiore. Per procurarselo, usano la loro particolarissima proboscide spiraliforme, struttura che sviluppano solo a metamorfosi avvenuta e che viene anche sfruttata per “bere” l’acqua dalle pozzanghere, assorbendo innumerevoli sali minerali in essa disciolti. Tuttavia, la vita di una farfalla è diurna e generalmente molto breve, attorno ai quindici o venti giorni, tranne rare eccezioni che possono sopravvivere fino ad una decina di mesi.

NUOVA saturnia pavoniaUn magnifico esemplare di falena femmina appartenente alla specie Saturnia Pavonia

Non dobbiamo dimenticarci però dei protagonisti notturni di questo ordine: le falene. Quest’ultime, si possono facilmente distinguere dalle farfalle per la posizione che assumo le ali durante la sosta dal volo, detta “a tetto”, ossia con le ali aperte ed appiattite e non chiuse a libro come generalmente posano le loro compagne diurne.  Ma come potersi orientare al buio? Se osserviamo attentamente, le falene non sono fornite di grandi pigmentazioni, ma bensì hanno antenne ampiamente più sviluppate delle farfalle; questo permette loro di comunicare, riconoscere ed individuare i loro simili. Insomma, questi fantastici animaletti riescono davvero a stupirci, forse perché, come tutti gli animali, anche loro sono “naturalmente magici”!

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