Cinema

L’altro lato degli Stati Uniti

Louisiana (The other side) è un documentario diretto da R. Minervini, che presenta un aspetto dell’America lontano dal sogno americano. Osserva e analizza senza filtri la realtà dei losers della Louisiana, non dimenticati dallo sguardo della sua macchina da presa.
Roberto Minervini è un regista e documentarista italiano, che vive in Texas, capace di trarre gli aspetti più reali e crudi di una realtà che lotta la battaglia della vita. Il film viene presentato alla 68esima Festival di Cannes nel 2015 nella sezione Un Certain Regard.

Descrive l’outsider americano, la persona lasciata ai margini della società, drogata o alcolizzata, che sfugge al suo dolore grazie all’alcol e alla droga. È la realtà di chi è stato abbandonato dallo Stato americano, disinteressato alle loro esistenze . I protagonisti Mark Kelley e Lisa Allen, che si “fanno” e producono droga, sono complici nelle loro sofferenze. Un amore che si sviluppa e che li avvolge, sperando di far sparire con la propria presenza le sofferenze dell’altro nel labirinto della droga. Tra giorni in cui “senti battere il cuore e altri in cui sei a pezzi”. Il film descrive la solitudine e l’abbandono dei losers, che ritrovano a tratti la forza nell’unione. Paura e desiderio. Una costante dei personaggi del film, in cui realtà e finzione si mescolano insieme. Il risultato è un film che con forza arriva agli occhi dello spettatore. Capace di far toccare realtà poco note. La realtà della Louisiana presenta un elevato tasso di disoccupazione, intorno al 60%, povertà e uso diffuso di droghe, specialmente anfetamine.

La seconda parte del film presenta un gruppo di paramilitari che si preparano ad una guerra rivoluzionaria contro lo Stato, lontano dalle reali condizioni dei cittadini e interessato solo ad affermare il proprio potere globale.
Il paesaggio della Louisiana è il terreno che collega il disincanto e l’emarginazione degli outsiders descritta nella prima parte del film, con le idee di cambiamento tramite una nuova lotta armata nella seconda parte. Un film in cui lo sguardo penetrante e profondo del regista è capace di far risalire in superficie un mondo isolato e ai confini della realtà. Gli outsiders diventano protagonisti e hanno voce. Minervini mette a fuoco le loro esistenze con nitida osservazione e senza giudizio. Liberi o relegati in un mondo in cui ritrovano una via d’uscita dalle sofferenze grazie alle relazioni tra di loro.

Oriana Grasso

studentessa della facoltà di giurisprudenza 5 anno INTERESSI: cultura, storia, benessere.

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