Lady Diana, la principessa del popolo
Lady D. Un cuore grande, grande come i paesi del mondo coinvolti nelle peggiori ingiustizie umane che lei visitò, con grande coraggio e solidarietà. Due occhi e un sorriso, solo in apparenza, felici. Un matrimonio da favola solamente davanti alle telecamere. Dietro, solo un imbarazzante silenzio e mille timori. Il 29 luglio 1981 milioni di persone rimasero per ore incollate al televisore per seguire quella che veniva considerata “la cerimonia del secolo”, che continua a far sognare e di cui ancora oggi conserviamo numerose testimonianze. I due eventi familiari successivi a quel momento furono i due fiocchi blu “appesi” a Buckingham Palace per la nascita dei principini William prima, e Harry, poi. Oggi, dopo vent’anni, i due ragazzi, ormai uomini, continuano a raccontare al mondo l’amore e la fortissima nostalgia verso la madre, per loro e per tanti altri un vero esempio di vita.
Chi non ha mai visto le loro tenere fotografie? Celebre è quella in un parco-divertimenti americano, in cui la principessa non si presenta nella sua veste più regale, ma come una madre qualsiasi, che si diverte e fa divertire i figli su una giostra alquanto adrenalinica. Perché Diana era vicino al popolo, al comune, alla quotidianità. Non disprezzava i momenti “ufficiali”, nei quali si presentava meravigliosa ed impeccabile come non mai; tuttavia, per lei, regnare significava avere contatto con le persone, non inviare loro ordini restando su un finto piedistallo, venerati per dovere e non per piacere.
Carlo era una comparsa nella sua vita. Un marito molto assente, il cui cuore era legato già da diversi anni ad un’altra donna, che, al momento, non poteva essere sua. Diana ne era consapevole, ma, per non disonorare la monarchia, cercò di non far circolare pettegolezzi che avrebbero potuto distruggere quella strana situazione di equilibrio.
A tutto però esiste un limite e, una volta cresciuti i due ragazzi, l’animo stanco della principessa trovò una dolce soluzione nella comprensione e nell’affetto del magnate egiziano, Dodi Al-Fayed grazie al quale riacquistò il sorriso: nelle fotografie con lui al suo fianco, Diana appariva rilassata e serena come forse non era mai stata prima quando riservava un’espressione gioiosa solo ai suoi due tesori biondi. Dodi le aveva fatto conoscere l’amore che fino a quel momento la principessa non aveva forse mai provato.
E, proprio a Parigi, la città più romantica che esista, la coppia è destinata a lasciare la vita terrena. Era il 31 agosto 1997 giorno in cui, dopo aver trascorso la serata all’ Hotel Ritz, nella zona centrale della capitale francese, Dodi e Diana persero la vita in un incidente d’auto le cui immagini, propinate più volte dai mass-media, colpiscono come la prima volta.
A 20 anni da quel tragico momento, Lady Diana non vive più tra noi fisicamente, certo. Tuttavia, la memoria che di lei tutti serbano nel cuore, il suo modello di vita, il ricordo della sua semplicità, della sua gentilezza d’animo e la consapevolezza dell’amore che come principessa e donna inglese provava per il suo popolo, vengono trasmessi di generazione in generazione rendendo la sua figura un mito indimenticabile .