Università

La svolta digitale dell’Università: che ne pensano gli studenti?

L’ Università di Pavia compie passi sempre più decisi verso la digitalizzazione dei suoi servizi. Il processo, già iniziato nel 2011,  prosegue all’insegna dell’innovazione e del rispetto dell’ambiente, grazie all’ingente risparmio di carta. Addio Libretto, code in Segreteria e mille fogli da compilare, ora è tutto a portata di click e quando si dice tutto, si intende proprio tutto. Il fulcro di questo processo, infatti, è l’Ateneo Card, che non è soltanto strumento di riconoscimento e passepartout per i servizi universitari ma molto di più, secondo quanto comunicato sul sito principale dell’Università (http://www.unipv.eu/on-line/Home/AreaStampa/articolo6957.html). Il 9 febbraio scorso, poi, la fondamentale iniziativa è stata uno dei pezzi forti della puntata della rubrica TG1 Techno, di cui proponiamo il link: http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/rubriche/ContentItem-2a807795-b958-4b4b-a36d-280683619b7e.html.

Insomma dopo 650 anni, l’Università di Pavia non si fa cogliere impreparata dai progressi tecnologici e si dimostra anche sensibile alla Green Philosophy.

E voi studenti cosa pensate della digitalizzazione? E’ un vantaggio  o uno svantaggio rispetto alle vostre abitudini? Avete subito disagi a causa di questa “rivoluzione” digitale?

Dite la vostra: commentate  e partecipate al nostro sondaggio!! Fate sentire la vostra voce!

4 pensieri riguardo “La svolta digitale dell’Università: che ne pensano gli studenti?

  • Claudio

    Non ho ancora avuto modo di provare la validità della digitalizzazione dei servizi,che,se ben funzionanti,sono una mano santa per gli studenti.ma sulla nuova carta d’ateneo, che le matricole devono attivare,avrei da ridire: non è vero che è attivabile come carta ricaricabile, DEVE esere attivata come carta ricaricabile.alla banca UBI(unico posto in cui può essere richiesta)bisogna versare 25 euro per averla:soldi che,è vero,vengono accreditati sulla stessa carta senza spese di commissione(vale soolo per la prima ricarica) ma che,di fatto,costringono gli studenti ad avere una carta in una banca scelta dalla loro Università.l’unica spiegazione che mi hanno dato in banca è stata:”se non vuoi,consumi i 25 euro che hai ricaricato e non la usi più come carta ricaricabile” tuttavia,tutti coloro che non avevano una carta ricaricabile propria saranno invogliati ad utilizzare questa carta d’ateneo (che oltre tutto ha dei costi di ricarica eccessivi) perchè l’hanno già attiva…mi sembra che l’università stia dando una grossa mano alla ubi con questo servizio…

    Rispondi
  • Forse è scontato, ma per sicurezza lo dico lo stesso: quella che nell’articolo è la Banca Regionale Europea ora è del gruppo UBI.

    Rispondi
  • Francesco

    Quest’informatizzazione ha vantaggi e svantaggi.

    Positivamente, si può dire che c’è un enorme risparmio di carta (un eccellente virtuosismo in ottica ambientalista)e le code in segreteria sono ridotte poichè molte operazioni possono risolversi per via telematica.

    Ci sono anche dei disagi.
    Le istruzioni non sempre sono chiare e quando ci sono dei problemi a chi ti rivolgi? Bisogna anche considerare che su migliaia di iscritti qualcuno che non ha dimestichezza col computer, o problemi di connessione, può esserci…
    Il famoso “filo diretto con la segreteria” è una gran cosa, ma dovrebbe essere più facile da utilizzare. L’usabilità in ambito informatico è fondamentale.
    Inoltre, trovo sbagliato il fatto di non utilizzare più il libretto cartaceo. Se il docente o il personale della segreteria sbaglia a registrarti il voto, come fai a dimostrare quello corretto?

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *