La ruota delle meraviglie
Coney Island. Anni ’50. La spiaggia. La passerella. Il dramma umano de La ruota delle meraviglie, quarantottesima regia di Woody Allen, inizia e finisce qui. E’ il narratore, Mickey (Justin Timberlake) – ritardatario studente di drammaturgia che arrotonda facendo il bagnino – a scandire l’entrata in scena di Carolina (Juno Temple): bionda e scompigliata, con l’abito aderente un po’ sgualcito e gli occhioni spalancati per la paura e la foga. Alla ricerca di suo padre Humpty (Jim Belushi), trova prima la sua nuova moglie, Ginny (Kate Winslet), stella mancata del teatro americano, che ora «recita il ruolo di cameriera». Carolina è nei guai: ha sposato un gangster e «non puoi essere sposata con uno di quelli senza fare attenzione a quel che succede». Alla polizia ha detto troppo, ora il suo ex marito la vuole morta. E questo non è che l’antefatto della pièce: Mickey ne è il narratore volontario, nonché ultimo tassello di un ben calibrato quartetto di figure nevrotiche. Ginny si innamorerà di lui, passeranno insieme un’estate colma di sogni futuri e ricordi di un fulgido passato, ma il tutto si incrinerà quando Mickey incrocerà Carolina, rimanendone folgorato.
È un dramma umano, dicevamo, e l’umorismo non trova spazio. Coney Island è in decadenza, un «paese delle fate da quattro soldi»; Ginny ci è arrivata un po’ per sfortuna, ma soprattutto per sua colpa. Prova la sua parte allo specchio, cercando le parole giuste per confessare a Mickey di essersi cacciata in una brutta situazione. Torna in questa sceneggiatura uno dei temi portanti del cinema di Allen: fato o colpa, cosa ci conduce all’infelicità?
Di infelici sicuramente si parla. La metà più adulta e consumata, composta da Humpty e Ginny, ci si presenta spezzata, corrosa, sempre ai limiti dell’alcolismo. I giovani, Mickey e Carolina, hanno vissuto tanto, hanno visto casinò a Cuba e isole in cui si può leggere alla luce delle stelle.
Teatro, teatralità e teatranti
La teatralità è sia tema che linguaggio del film. Mickey studia da commediografo, Ginny si sente un’attrice che recita il ruolo di una cameriera. Lui legge Amleto ed Edipo, lei veste i panni di Blance DuBois. Tutto si svolge in pochi spazi, esplorati ossessivamente, davanti a fondali che paiono dipinti. Se disegnassimo i passi e le parole all’interno del piccolo appartamento di Humpty, potremmo rappresentare graficamente l’intrigo di umani sentimenti che ci sono in gioco. I lunghi monologhi, tipici di Allen, prendono quindi una connotazione ulteriore, cercando di raccontarci quanto tragica sia la vita e quanto «quando si parla d’amore, finiamo per essere i nostri peggiori nemici».
I colori
Insolito per un film di Allen, bisogna fare menzione d’onore alla fotografia. Vincenzo Storaro colora magistralmente non solo il film, ma i protagonisti stessi. Ginny è inondata di arancioni, rossi e ocra, che però si spengono, virando al marrone, quando entra nel quotidiano tra lei e Humpty. Carolina è fresca, azzurra e blu, come i suoi occhioni spalancati. Mickey ha le tinte pastello degli anni ’50. Tutti i colori dello spettro visivo sono chiamati ad illuminare l’infelicità dell’animo e i sogni infranti. Il finale, mesto e circolare, avviene a luci spente, sotto il bagliore grigiastro della luna.
Non so se sia il film che ci meritiamo o quello di cui abbiamo bisogno: di certo è il film con cui Woody Allen ci ricorda che ad invecchiare saranno gli altri; lui, al massimo, è di fretta. In questo suo quarantottesimo lavoro da regista e sceneggiatore, riesce a riversare la sua cultura, il suo immaginario e, come sempre, le sue nevrosi, impacchettando il tutto in dialoghi e monologhi illuminanti quanto le luci della ruota delle meraviglie.
La ruota delle meraviglie è in programmazione al Cinema Politeama di Pavia, in Corso Cavour n° 20, fino a giovedì 28 dicembre. Di seguito, nel dettaglio, gli orari:
Venerdì 22 dicembre, ore 21:00
Sabato 23 dicembre, ore 16:00 – 18:30 – 21:00
Domenica 24 dicembre, ore 16:00 – 18:30 – 21:00
Lunedì 25 dicembre, ore 16:00 – 18:30 – 21:00
Martedì 26 dicembre, ore 16:00 – 18:30 – 21:00
Mercoledì 27 dicembre, ore 18:30 – 21:00
Giovedì 28 dicembre, ore 16:00 – 18:30 – 21:00
Prezzi biglietto:
Fino a martedì 26 dicembre:
Intero 7.50 € – Ridotto (anche studenti universitari) 5.50 €
Da mercoledì 27:
Intero 7.00 € – Ridotto (anche studenti universitari) 5.00 €