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Italiana investe e uccide studentessa: non se n’è accorta

di Stefano Sfondrini

Aveva 22 anni Giulia Spinello, studentessa uccisa dalla “normale” corsa di un SUV a Santa Giustina in Colle (PD). Alla guida del mezzo un’italiana che, stando alla sua testimonianza, non essendosi accorta dell’incidente ha trascinato il corpo esanime della ragazza per più di 3 km. I Carabinieri sono risaliti al veicolo incriminato seguendo la scia di sangue lasciata sull’asfalto, dopo essere stati allertati da alcuni testimoni.

Chi non si interessa di questo tipo di cronaca non avrà trovato nulla di “strano” nelle poche righe sopra, a parte il fatto che l’omicida è una donna italiana e non un immigrato, e nemmeno in stato di ebbrezza. Chi invece legge con dolore, amarezza e rabbia le frequentissime (ma per lo più taciute) notizie di “incidenti” stradali ai danni di pedoni e ciclisti avrà avuto un conato di odio nel leggere quel “normale”. Eppure è esattamente così: niente di “folle” in un macchinone utile solo a garantire la propria sopravvivenza e a esibire ai restanti automobilisti la propria inferiorità genitale, secondo analisi di freudiana memoria. Quante auto di questo tipo circolano sulle nostre strade, soprattutto cittadine? E perché? La risposta è che è pericoloso spostarsi, quindi compriamo auto enormi con le quali difenderci e spostarci in sicurezza (la nostra). Come a dire: uccidiamo persone che uccidono, perché uccidere è sbagliato. C’è un reale e tangibilissimo pericolo nelle nostre città, al quale l’unica risposta che gli italiani riescono a dare è aumentarlo.

Ma non solo. È emblematico il fatto che la visione di un cittadino in bicicletta col casco, che si stia recando in centro e non ad allenarsi con la bici da corsa, susciti stupore e ilarità. È emblematico dell’ignoranza della maggior parte degli italiani. A nulla servono dati e statistiche su scala nazionale, numeri che dicono poco o nulla al cittadino medio. Nemmeno le notizie possono smuovere gli animi, a meno che non si tratti di un animaletto da compagnia inerme. Chiaro come il sole che in questo Paese non si prenderà mai coscienza della reale situazione sulle strade finché non si dovranno affrontare le spese per le esequie di un famigliare.

Mi rivolgo agli studenti dell’università di Pavia, sapienti abbastanza per conoscere il detto “prevenire è meglio che curare” ma forse troppo indaffarati per fermarsi su un articolo, e una richiesta, come questa.
Spendete cinque minuti del vostro preziosissimo tempo per riflettere. Riflettete sul fatto che una studentessa di 22 anni, una persona come voi, a piedi e non su un’odiosa bicicletta sempre-in-mezzo-ai-cosiddetti è stata uccisa oggi in un modo raccapricciante e insensato, da una persona che (dice) neanche se ne è resa conto. Pensate che domani può succedere a voi, a vostra sorella o al vostro fidanzato, di venire ammazzati come se nulla fosse, e l’unico modo per scoprire il colpevole sarebbe inseguire la traccia di sangue che voi o un vostro caro ha lasciato come ultimo segno.
Impiegate cinque minuti del vostro tempo per capire che le cose possono e devono cambiare, ma soprattutto che il cambiamento come sempre deve partire dalla nostra volontà di cambiamento – che può essere il prendere l’ombrello e non l’auto quando piove, per esempio.
Investite cinque minuti della vostra vita in questi pensieri, e se avete un cervello e un cuore vi renderete conto che fatti come questi sono inammissibili, così come l’attuale stato di cose. Prima che la vostra vita sia investita da qualcuno troppo di fretta per capire che ha appena ucciso un essere umano inerme.

2 pensieri riguardo “Italiana investe e uccide studentessa: non se n’è accorta

  • Il colmo dei colmi sarebbe raggiunto se qualcuno trovasse il modo d’incolpare la studentessa anche stavolta…

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  • Stefano Sfondrini

    A un giorno di distanza dall’omicidio, ecco risultare che la donna alla guida del SUV:
    – avrebbe 63 anni (per alcuni siti, per altri 53)
    – sarebbe malata da tempo
    – sarebbe stata sotto l’effetto di farmaci al momento del fatto.

    Tutto questo sarà anche vero, ma il punto è un altro – punto per il quale ci saranno ancora innumerevoli morti e innumerevoli pianti, e tutti INUTILI. La notizia, così riportata da TUTTI gli organi di stampa, è che l’assassina in realtà è VECCHIA, MALATA E DROGATA. Vale a dire: state tranquilli, è un caso limite, estremo di una persona che non avrebbe dovuto guidare! Non capiterà mai che una persona “normale” faccia una cosa simile! Quelle stesse persone “normali” che fanno gli 80 km/h in viale Matteotti o in via Folperti. Perché se poi un bimbo dovesse per caso e purtroppo scappare dalla mano del genitore sarebbe solo ed esclusivamente colpa sua, non del criminale che non ha rispettato i limiti di velocità – e non stiamo nemmeno a discutere del fatto che andrebbe abbassato perché nemmeno 50 km/h sono sicuri.
    Ma siamo tutti di fretta e non abbiamo tempo per leggere, figuriamoci riflettere. Ci sono gli esami e ci sono le partite, vorremmo ma proprio non possiamo interessarci.
    Finché “senza accorgercene” verremo investiti o peggio investiremo qualcuno, parleremo sempre di drogati e ubriachi al volante, non di una mobilità che fa schifo.
    Condoglianze a tutti (ed evitate di lamentarvi se vi rubano le biciclette).

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