Pavia

Italian Smiles

di Irene Brusa

Ad un sorriso si risponde col sorriso. È una regola elegante e poco osservata, in una terra italiana che ragiona nella stessa misura in cui lancia idranti.

Il sorriso di Beppe Severgnini è però di un certo livello, quando racconta l’imbarazzo e la responsabilità per un amore grande, quello verso il proprio paese. L’Italia, ci dice, è “una mamma che non ci molla mai”. Eppure, la separazione tra madre e figlio avviene. È cosa naturale. Meno,  un’amarezza giovanile che porta all’ abbandono forzato dei luoghi d’origine.

Italia e Italiani:  connubio non scontato, oggi.  Si verifica un decentramento delle coscienze, dalle vergogne nostrane che riguardano tanto i capetti al governo, quanto i violenti delle ultime proteste di piazza.

Si parla di valori unici: l’istruzione, il lavoro, la responsabilizzazione. Questa è lo strumento d’analisi che più fatica a parlarci, l’unico che possa sostituire un’ azione al piagnisteo. La lentezza a tutto tondo che ci inserisce comodamente nel firmamento della declassazione europea, il barzelletta-man come modello comportamentale che (s)qualifica uno, nessuno e centomila, i pregiudizi datati possono servire a qualcosa. Basta non sprecarli, bensì convertire questa materia: in progetti italiani, ravvivati dalla partecipazione giovanile; in decreti legge sull’istruzione, preparati da un ministero formato adeguatamente.

Basta non rifugiarsi dietro ai propri vent’anni, se usati come pretesto per commettere errori che di assicurato hanno solo un effetto barcollante. Questa scivolata collettiva deve farci riflettere sul momento in cui abbiamo smesso di aggrapparci alle nostre qualità, per ingrassare nella commiserazione degli altri. Vivere in un paese vuol dire farsi carico dei meriti, come degli errori che si smantellano piano, con tanti e costanti sforzi. Ciascuno è invitato, e chi non crede nel valore della fatica, della conquista come gioco di squadra resterà un lancia sassi ammutinato dalla rabbia.

Conoscere, è un’ arma tagliente; più efficace di due pietre scagliate in ottobre, prodotte da una rabbia ereditata da sfregi passati. Le “G qualities”, come il gusto, la grinta, la gentilezza, possono ancora fare qualcosa. So, we have to stand up for it, tocca a noi da tanto tempo.

Per i meriti che ci aspettano, per le questioni da affrontare senza logiche di baciamano. Cominciamo da oggi. With a genuine smile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *