Cultura

Io, Bertolt Brecht

(Il 21 marzo, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia, il recital “Io, Bertolt Brecht” presso Santa Maria Gualtieri ha voluto rendere omaggio all’autore tedesco. Scopriamo com’è andata con Irene Marchi.)

Il 21 marzo, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia, si è tenuto nella chiesa di Santa Maria Gualtieri il recital di poesie e canto “Io, Bertolt Brecht”. Il progetto, una produzione di “Esquilibrio Teatro”, nasce dalla collaborazione fra gli allievi del corso dell’APS Pavia-Nord e dell’UNI 3, guidati dalla docente di tedesco Alessandra Crotti, i lettori Gabriella Cappelli e Francesco Bussola e il Gruppo Stream of, Emozioni in flusso, con la direzione teatrale di Veronica Varesi Monti.

La scelta di Bertolt Brecht come protagonista della serata ha dato vita a un incontro originale, caratterizzato da una doppia alternanza che ha permesso al pubblico di comprendere meglio il personaggio presentato. L’intervallarsi fondamentale è stato quello fra il tedesco e l’italiano, due lingue che scorrevano l’una nell’altra, la prima a rendere giustizia al Paese natale e alla musicalità delle poesie lette, la seconda a tradurre verso per verso il contenuto dei brani. Lo scarto tra la lingua originale e la trasposizione è stato sottolineato da leggii distinti, uno per i lettori in tedesco e l’altro per quelli in italiano, ma soprattutto dai visi dipinti di bianco dei secondi, quasi a volerli trasformare in maschere. Il secondo alternarsi ha riguardato invece degli intermezzi musicali che richiamavano tematicamente le poesie. La maggior parte di essi provenivano dalle opere teatrali del Brecht drammaturgo. Il gruppo, composto da voce, basso, sassofono e pianoforte, ha cercato di ricreare le atmosfere tipiche dei cabaret berlinesi dei Goldene Zwanziger, i favolosi anni Venti all’interno della suggestiva cornice della chiesa. La varietà delle voci e la cura del lato scenografico dell’evento hanno coinvolto i presenti interessandoli per tutta la lettura.

Ma la carta vincente è stata sicuramente il protagonista dell’evento. Bertolt Brecht è stato un lucidissimo testimone del suo tempo, un tempo difficile. Nel 1933 la rappresentazione del proprio dramma La linea di condotta venne interrotta da un’irruzione della polizia e i produttori accusati di alto tradimento: Brecht fu costretto a fuggire all’estero e condannato all’esilio. I suoi libri vennero messi al rogo nel maggio dello stesso anno. Le undici poesie scelte non hanno seguito un ordine cronologico, ma sono state capaci di mostrare molti lati dell’uomo. La prima, Vergnügungen (Piaceri), è una lirica estremamente positiva che riflette su quante siano tutte quelle piccole cose che contribuiscono a rendere la nostra vita più bella. Mackie Messer, una canzone popolare tratta da “L’opera da tre soldi”, il cui testo è stato scritto dallo stesso Brecht, ci accompagna fra il profondo disagio nei confronti del mondo moderno in Vom armen B.B. (Del povero B.B.) e il grido d’accusa alla patria di Deutschland (Germania), scritta nell’anno dell’esilio. Povera patria di Franco Battiato apre poi uno spaccato su temi cari a Brecht come la polemica contro gli intellettuali asserviti al potere nella lirica In finsteren Zeiten (In tempi oscuri) e la riflessione sui tempi oscuri in cui è costretto a vivere nella potente An die Nachgeborenen (Ai posteri). L’intermezzo musicale successivo è Alabama Song, tratta da “Ascesa e caduta della città di Mahagonny”, il cui ritmo coinvolgente trasporta il pubblico verso il Bertolt Brecht più intimo e ironico, quello di Morgentliche Rede an den Baum Griehn (Discorso mattutino all’albero Griehn) e Einmal, wenn die Zeit sein wird (Un giorno, quando ne avremo tempo), fino alla struggente lirica d’amore Erinnerung an die Marie A. (Ricordo di Marie A.), musicata e cantata da Alessandra Crotti.

Più di 2.500 poesie non possono essere riassunte in una sola serata. Come non si può pretendere di conoscere una mente così poliedrica attraverso undici poesie. Quel che è certo è che nel Giorno Mondiale della poesia la testimonianza di Brecht resta sempre di grande attualità e fascino, soprattutto quella espressa dalle liriche In tempi oscuri Ai postericariche di accusa e di amarezza nei confronti non solo del buio periodo storico in cui sono state scritte, ma anche verso quei poeti che preferiscono tacere piuttosto che descrivere la realtà. Anche la stessa visione del dialogo fra intellettuali e pubblico è stata rivoluzionaria nell’autore tedesco: i lettori e gli ascoltatori non devono essere passivi, ma sono spinti a ragionare su ciò che si trovano davanti. Addirittura, alcune opere teatrali prevedevano l’espediente della “quarta parete”, in cui i personaggi sul palco si rivolgevano direttamente agli spettatori. Per questa concezione democratica della ragione, in cui chiunque è invitato a riflettere in quanto dotato di intelletto, lo spirito di Bertolt Brecht ha ancora molto da insegnare al mondo di oggi.

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