Attualità

Intervista all’Onorevole Italo Bocchino

Di Stefano Sette e Simone Lo Giudice

Lo scorso 27 aprile, in occasione del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, era presente l’On. Italo Bocchino, ospite del programma radiofonico “La Zanzara” presso l’Hotel Brufani. Al termine dell’intervento radiofonico Inchiostro è riuscito a intervistarlo, e ne è scaturito il colloquio che riportiamo qui sotto.

Inchiostro: FLI doveva essere l’alternativa al PdL , adesso si trova in alleanza con Casini e Rutelli. Siete soddisfatti?

Italo Bocchino: Beh, noi vogliamo costruire un blocco riformista e moderato, alternativo all’asse PdL-Lega che si è rivelato fallimentare, sia per l’Italia che per il PdL e per la Lega. Adesso si tratta di capire che evoluzione ci sarà, soprattutto dopo le elezioni amministrative, perché la crisi della Lega sulla questione morale, la crisi del PdL in generale, sia nell’ambito dell’alleanza che come partito potrebbe aprire la strada ad un percorso diverso. Se Berlusconi – come dice – vuole riunire i moderati, dato che è stato lui a dividerli, dovrebbe fare un passo indietro e dovrebbe favorire una leadership plurale e la creazione di un qualcosa di nuovo e di diverso. Ho molti dubbi che ciò accada, quindi è più probabile che si vada ad elezioni con tre coalizioni, che il “Terzo polo” diventi determinante per dar vita, nel tempo, ad una coalizione che riesca a recuperare l’unità di tutti i moderati italiani.

La presenza di un governo tecnico può limitare le scelte dell’esecutivo in termini di demcrazia?

Sicuramente la nascita di un governo tecnico è una limitazione del sistema dei partiti, però la forza di questo governo tecnico è che è stato chiamato dai partiti, e legittimato dal voto dei partiti ogni giorno in Parlamento. Abbiamo chiesto noi a Monti di fare quel tipo di governo, di fare il Presidente del Consiglio e di darci una mano. È un contributo che i tecnici danno alla politica, in un momento di stallo di cui abbiamo dovuto prendere atto.

Lei nel 2006, come tutta Alleanza Nazionale, votò contro l’indulto, mentre quest’anno Futuro e Libertà ha votato a favore del Decreto “svuota carceri”: che differenza c’era tra le due leggi? Come mai questo ripensamento?

L’indulto cancella la pena, lo svuota carceri rimanda agli arresti domiciliari: la pena resta, solo che viene espiata agli arresti domiciliari. Questa è una differenza sostanziale.

Al Movimento Sociale Italiano stava molto a cuore la lotta alla mafia, al punto che candidò Paolo Borsellino alla presidenza della Repubblica. Come mai, durante gli anni’90, siete rimasti alleati con Forza Italia, che aveva Berlusconi e Dell’Utri indagati come mandanti delle stragi del ’92 e del ‘93?

Beh, quella era un’accusa un po’ assurda ed eccessiva, tant’è che si è dimostrata immotivata.

È stata archiviata ma tre anni fa hanno riaperto l’indagine a Firenze.

Sì, hanno riaperto le indagini, senza che ci sia ancora… Berlusconi l’abbiamo accusato di molte cose, ma dire che sia il mandante delle stragi di mafia mi sembra un po’ eccessivo.

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