AttualitàFuturesScienza

Le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale

ChatGPT è il nuovo modello conversazionale basato sulle intelligenze artificiali e prodotto dalla
start-up OpenAI, l’organizzazione fondata da Sam Altman e altri, tra cui l’onnipresente Elon Musk;
l’azienda è impegnata nella ricerca e nello sviluppo di un’IA dalla quale il mondo possa trarre
vantaggio. Successivamente al lancio nel novembre 2022, nelle ultime settimane è cresciuto
l’interesse e la curiosità riguardo ChatGPT, per ora accessibile solo registrandosi al sito OpenAI,
chiedendone la prova gratuita. Ciò che si presenta all’utente come una semplice chat è un
groviglio di output e informazioni emesse da Gpt-3, il modello linguistico esistente dal 2020 e
riconvertito a modello conversazionale. Negli anni OpenAI ha allenato e addestrato il suddetto
modello tramite input derivanti da archivi di testo, quali wikipedia, riviste, giornali e social, per
insegnare alla macchina la comunicazione tra umani.

ChatGPT è fornito di un potenziale pervasivo, riesce a rispondere a qualsivoglia domanda e a fornire servizi che spaziano dalla
traduzione alla scrittura creativa, dalle analisi di mercato alla generazione di poesie. Tutto ciò
perché è in grado di comprendere le sfumature e i modelli del linguaggio umano grazie alla
tecnologia NPL che studia le interazioni tra i computer e gli umani.

Orbene questo modello, emblema e giocoforza di un progresso inarrestabile, porta con sé anche i
rischi intrinseci di un suo uso spropositato e opportunistico. Se, infatti, ChatGPT è in grado di
obbedire ai comandi nel miglior modo possibile, nel miglior modo possibile riesce a creare
disinformazione o teorie complottiste basandosi su specifici input. Il pericolo dunque risiede nel
fatto che tecnologie così avanzate, sfuggendo al pieno controllo umano, possono produrre
contenuti alquanto dannosi per la gente comune, in mancanza di limiti o paletti per il loro utilizzo;
un problema cronico quando parliamo di intelligenza artificiale.

intelligenza artificiale-chat-gpt- computer
crediti: osservatori.net digital innovation


Ma cos’è esattamente l’intelligenza artificiale? Con questo termine suole riferirsi ad una branca di
linguistica informatica che ha l’obiettivo di realizzare software provvisti di tecnicismi e
metodologie in grado di compiere azioni ed elaborare ragionamenti imparando dagli “errori”. I
sistemi IA, il cui sviluppo risale agli anni 50 grazie al matematico Turing, sono oramai divenuti,
forse in mancanza di una nostra effettiva consapevolezza, pervasivi; dagli assistenti vocali sui
nostri cellulari, alle pubblicità basate su algoritmi, ai veicoli, alle città e infine alla salute.

L’IA city, ad esempio, sarà realizzata grazie ad un insieme di sensori che raccoglierà informazioni riguardanti
i cittadini per offrire loro alcuni servizi; tra questi i riconoscimenti facciali per l’ingresso nelle
proprie abitazioni e bidoni automatizzati che scaricano rifiuti direttamente nei depositi, riducendo
lo spostamento dei mezzi della spazzatura. Inoltre alcuni operatori hanno sviluppato in ambito
medico un sistema che permette di riconoscere un arresto cardiaco più velocemente di un
operatore umano.

Recentemente l’IA è applicata anche ai videogiochi, (i personaggi non comandati dal giocatore
hanno una infatti loro intelligenza artificiale), all’arte e alla finanza. In quest’ultimo caso è
interessante rilevare come l’utilizzo del cosiddetto credit core permetta di verificare la solvibilità di
un determinato soggetto, sia esso persona fisica o impresa. Consente quindi di verificare la
capacità di far fronte ai propri obblighi di pagamento, tramite dati riguardanti i diretti interessati,
quali transazioni, guadagni, risparmi ecc. Più o meno in egual modo si può anticipare la
conoscenza delle oscillazioni dei prezzi nel mercato azionario e prevenire il grande problema delle
frodi, con l’ausilio aggiuntivo di localizzazioni.

ChatGPT rappresenta una delle ultime novità dell’IA, la quale potrebbe migliorare e semplificare
molti aspetti relativi all’interazione tra esseri umani e tecnologia, tuttavia presenta, come
dicevamo sopra, alcune criticità. E proprio riguardo ai possibili problemi di disinformazione che la
nuova ChatGPT è in grado di fornire, è corretto chiedersi se esistono o possono crearsi aspetti
negativi, morali e tecnici dell’intelligenza artificiale.

È opportuno assicurare che operi secondo principi di correttezza per scongiurare l’elaborazione di preconcetti digitali o decisioni, in ordine agli input immessi, contrarie a qualsivoglia valore umano e assicurare un controllo a strumenti di
manipolazione. Essi infatti potrebbero rivelarsi così potenti da indirizzare le nostre scelte, anche
politiche, in determinate direzioni. È stato infatti rilevato un processo di alterazione nella
comunicazione politica tramite i cosiddetti political bots, programmi software in grado di
fingersi umani e intervenire nelle conversazioni sui social a favore di un certo candidato.
Esemplare è il caso del Regno Unito dove i Bots hanno generato una parte notevole del traffico
riguardante il referendum per la Brexit. In conclusione è indispensabile che l’uso di sistemi IA non
arrechi danno all’uomo, come affermato dallo stesso codice etico per l’intelligenza artificiale.

intelligenza artificiale-chat-gpt- tecnologia
crediti: google, quotidiano nazionale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *