Cultura

InChiostroVeritas – Non ridere, non piangere, ma comprendi!

di Matteo Merogno

 

Ogni giorno, fatta colazione e lasciataci alle spalle la porta di casa, ci ritroviamo a entrare nel mondo. Non in un mondo qualsiasi però, piuttosto in uno fatto di specifiche regole, di specifici stimoli e di specifici pensieri, insomma di aspetti su cui orientare le nostre idee e soprattutto orientarci. Già pochi minuti dopo aver lasciato la nostra vita domestica però, capiamo che in questo “specifico mondo” c’è qualcosa che non va, c’è qualcosa che sentiamo di continuo e che di continuo trattiamo alla stesso modo.

Crisi, politica, speculazione, evasione fiscale, delitti, processi, scandali, abusi sono parole che ormai hanno smesso di fare paura, forse perché prima ce ne facevano troppa e ora abbiamo deciso di far finta di niente, o forse perché chi le pronuncia non ne coglie più il senso. Siamo bombardati da queste parole, che ricorrono nei discorsi tra coetanei, nei corridoi dell’università, sui giornali, nei dibattiti. E si finisce sempre o con l’assolvere se stessi (perché in fondo “io non posso cambiare il mondo”) o scendendo in piazza (come ormai sembra che si faccia da sempre). Insomma si finisce col fare sempre “le stesse cose”. Si focalizza tutta l’attenzione sui problemi e per questo se ne è in balia, con la mente irretita da parole logore che cercano, indagando a ritroso, la volontà di trovare un qualche valore che puntualmente tarda ad arrivare. Ciò che questo spazio (definiamola pure una rubrica filosofica) si impone di fare è mettere ordine in questa realtà caotica e ingannatrice, di cui ci dichiariamo padroni e che invero ci è sfuggita di mano. Bisogna promuovere la Filosofia: quella che induce l’uomo a interrogarsi sulla realtà, a volte ad auto-interrogarsi, a chiedersi “Che cos’è?” (come farebbe Socrate), a confrontarsi con l’altro, a capire che non esiste un’unica verità, a lasciarci alle spalle quella porta di casa con qualche strumento in più. So che questo discorso può sembrare un po’ utopistico, troppo teorico, lontano da noi. Perché davanti a situazioni come il licenziamento, i dipendenti sottopagati, il surriscaldamento globale, l’inquinamento, la corruzione, l’immigrazione si pensa che la Filosofia sia impotente, una materia astratta fatti di personaggi barbuti e meditazioni. Invece la Filosofia, quella vera, vitale, è l’unica che possa contribuire in qualche modo e non per qualche merito culturale o elitario, ma perché è la prospettiva che si avvicina maggiormente alla vita, che vive in essa e che addirittura può esserne sinonimo. Articolo dopo articolo cercheremo di dare un senso in maniera critica, razionale, dialettica e rispettosa al mondo che ci circonda, alla realtà che, illudendoci di avere potere ed essere liberi, ci vincola. Come recita un’espressione spesso utilizzata dal filosofo razionalista seicentesco Spinoza, e che vuole essere un po’ un motto per questa rubrica: “Non ridere, non piangere, ma comprendi!”. Perché “comprendere” forse è una parola che colorita di nuovi significati può fare la differenza!

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