Cultura

InChiostroVeritas (2) – Il dovere di essere Uomini! Hegel ci aiuta a “comprendere” la goliardia!

di Matteo Merogno

InChiostroVeritas per la sua seconda uscita, partecipa alla discussione sulla goliardia andando però oltre i giudizi, le opinioni, i racconti e le descrizioni, cercando piuttosto, come amiamo fare, di “comprendere”. Seriamente, senza sofismi, con il desiderio di porci come una delle possibili letture. Perché proprio questo significa libertà, probabilmente. Per affrontare il discorso ci ispiriamo al filosofo troppo spesso odiato dagli studenti (credo perché troppo spesso spiegato in maniera noiosa e poco critica) G.W.F.Hegel. La sua dottrina legge ogni aspetto del reale attraverso terne dialettiche, cioè processi che si articolano in tre momenti: il primo, detto astratto intellettivo, in cui si immagina, si astrae, si “rende perfetto” ciò che ci circonda, ci si ferma al piano del pensabile, il secondo, razionale negativo, quello della caduta dal mondo che avevamo immaginato, in cui ci si scontra con il dolore, lo sgomento, la rabbia, la “cruda realtà” e il terzo, quello razionale positivo, che conservando la perfezione del primo ma anche la durezza del secondo, raggiunge una visione armonica, totalizzante, perché più consapevole. Quello che spesso insegnano a chiamare: tesi, antitesi e sintesi. Ci sono casi in cui il terzo momento però è totalmente assente. Quei casi in cui le azioni hanno fini poco nobili o addirittura non ce l’hanno. Ecco, questi casi sono quelli che certamente devono essere evitati. Perché il dolore, la sofferenza è vero fanno parte della vita e sono indispensabili,  quando però hanno una finalità, quando per noi sono motivo di riflessione, quando ci fanno capire delle cose, quando, come spesso si sente dire: ci fanno crescere. Insomma le famose “porte sbattute in faccia” a cui però dopo una battaglia all’ultimo sangue con la vita, seguono momenti di soddisfazione personale, di stabilità emotiva, di contentezza. Questi sono sicuramente i “momenti razionali negativi”. Tutti quelli, invece, che sono sinonimo di male gratuito, che sono subiti invece che vissuti, che non fanno intravedere nessuna contentezza futura, nessuna finalità, sono pericolosissimi. Altro che “razionali negativi”, sono negativi punto e basta. Sono quelli che innescano nell’uomo i sentimenti di violenza contro se stessi e gli altri, quelli che scatenano la componente più istintuale dell’individuo, in nome di parole che fino ad un istante prima non si consideravano neanche come “tradizione”, “gruppo”, “anzianità”. Questa non vuole essere ovviamente una ramanzina, una predica, una critica, sennò non si tratterebbe di una rubrica filosofica. InChiostroVeritas non conosce i vari tipi di goliardia, ma non è importante, perché cerca giorno per giorno di confrontarsi con il rispetto, la libertà, la socialità, le idee e tutto ciò che ha a che fare con la vita, dalla dimensione più corporea a quella più astratta. E questo basta a capire che quando si va contro questi “diritti”, allora c’è qualcosa che non va; allora (anche se può sembrare esagerato, è verissimo), si va contro la vita. Mai limitare il diritto di essere Uomini, perché non è giusto che l’uomo nell’unica vita che ha a disposizione venga privato, in una parola: della sua umanità! Sperando che queste parole facciano riflettere e non vengano prese come “cavolate filosofiche” ma piuttosto come orizzonti con cui fare i conti; Non ridere, Non piangere, ma comprendi!

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