Cultura

InChiostroVeritas (6) – Essere o apparire? Questo è il dilemma!

di Matteo Merogno

Un teschio in mano, lo sguardo pensoso, l’occhio di bue illumina la sua figura. Amleto fa il suo monologo e si chiede crucciato: “To be or non to be? This is the question”.
Ecco, spostiamoci di qualche secolo, arriviamo al nostro quotidiano e ci renderemo conto che “è cambiato tutto”, come sottolineano con tono deluso i nostri parenti più adulti. L’inglese è la lingua più usata, ma al posto del teschio in mano ci sono i cellulari, gli sguardi sono più che altro, come dire, imbambolati e le uniche luci che sembrano essere degne di nota sono quelle della ribalta. Sul palcoscenico del mondo, espressione che lo stesso Shakespeare amava usare, l’individuo ha cambiato il suo modo di comportarsi e di relazionarsi con gli altri e le vicende. La fiera del cliché? Possibile, ma dà la possibilità di proporre una riflessioncina antropologica.

Cambiare è fondamentale, è istruttivo, significa rispondere attivamente al passare del tempo, non solo quello della propria vita, quello dell’età, ma anche quello della storia del mondo, lo spazio-tempo dell’identità storica.  Cambiare è fantastico, travolgente, produttivo. Allora come mai negli ultimi anni, nonostante il mondo stia cambiando come non mai, tutto sta “andando a rotoli”? Perché non basta semplicemente cambiare, bisogna insieme crescere. E la differenza tra i due termini risiede nella comprensione di sé. Si cambia perché ci si adatta, si sopravvive passivamente senza avere la percezione se sia giusto o sbagliato ciò che si fa, basta stare al “passo coi tempi”. Prima la tv era in bianco e nero solo qualche volta, poi a colori, ora a colori sempre e comunque e anche se paghi con un’ora di ritardo, on demand. Questo andrebbe bene, sarebbe geniale se fossimo abbastanza intelligenti da saperlo gestire. La domanda non è più: “Hai visto quell’interessante programma ieri sera?”, ma: “Hai i canali a pagamento?”. Perfino la tv – che, come le pubblicità del canone ci ricordano, univa tutta la famiglia – ora è una discriminante, una conditio che dice a quale gruppo puoi appartenere. Così la domanda “essere o non essere” ormai la sentiamo dire solo con tono sarcastico e diventa “roba da sfigati”. Hai Sky, hai internet sul cellulare, devi programmare di settimana in settimana i tuoi avvenimenti mondani anche se vai ancora alle superiori, come fai a porti ancora quesiti esistenziali? La tua parola d’ordine è l’apparire, ma lo confondi con l’essere. Ti senti onnipotente perché sei popolare, perché è questo che conta. Ovviamente qualcuno riesce a fuggire a queste trame del maligno, ma non lo sto neanche a dire: perché la società cambi non basta! Non basta per tornare a votare e creare politici che siano in grado di far combaciare il loro bene con il bene comune, non basta perché non esistano più le discriminazioni, non basta perché l’uomo torni ad essere tale, non basta per avere finalmente un mondo migliore.

In alcuni periodi storici si criticava alla filosofia la sua difficoltà di attuazione. Perché se devi pensare a sfamare i tuoi figli, a sopravvivere, a lavorare, se sei uno schiavo, un vassallo, un soldato, non puoi gingillarti con troppi quesiti. Hai bisogno di punti fermi dopo le frasi, non di troppi punti interrogativi! Ora invece nessuno si interroga più perché abbiamo raggiunto la situazione opposta. Ora il mondo offre troppo e bisogna impossessarsi del maggior numero di novità possibili, senza fare troppe domande. Com’è che si dice? La logica del consumismo, il dio denaro. So tutto, faccio tutto, ma in realtà non conosco nulla. Non so più la differenza tra essere e non essere, ma neanche quella tra essere e apparire. Semplicemente perché non me lo chiedo. Io non so, io so fare.

Non ridere, non piangere, ma comprendi!

Per dire e suggerire : inchiostroveritas@gmail.com

Un pensiero su “InChiostroVeritas (6) – Essere o apparire? Questo è il dilemma!

  • E pensare che fermarsi a farsi domande sarebbe bello… considerando che le cose di questo mondo sono molte e le si può degustare una volta sola… 😉

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