Cultura

InChiostroVeritas (4) – Proposito del 2013: nuovi stimoli!

di Matteo Merogno

L’uomo “di oggi” – quello che non importa l’età, è attento alle ultime novità tecnologiche, che canticchia per strada le canzoni degli spot pubblicitari, che si è interrogato sull’apocalisse prevista dai Maya – come in tutte le epoche ha un compito importantissimo: costruire il mondo “di oggi”.  Ecco, su questi due “di oggi”, l’ uomo e il mondo, forse è meglio riflettere un po’.

Non che questa sembri una gran cosa a parole, molte infatti sembrano le occasioni per farsi un’ opinione. Ci sono i programmi di attualità e politica, in cui l’ uomo “di oggi” si esalta e inveisce contro la televisione come a dire “te lo dico io cosa devi fare…”, ci sono le conferenze, in cui l’uomo “di oggi” un po’ più sicuro di sé può sbizzarrirsi durante l’ultimo quarto d’ora riservato alle domande e ricevere un applauso grazie a qualche frase ad effetto. Ci sono i quiz intorno alle 19, in cui l’uomo “di oggi” per un attimo si può travestire da star e dopo aver avvisato tutta la rubrica è pronto a dare il meglio di sé, ad essere quel famoso “qualcuno”. Tutte all’apparenza sembrano preziose opportunità: quella di fare la differenza, di avere delle proprie idee, di sfruttare le proprie doti. Uno sguardo più accurato però ci suggerisce che si tratta solo di illusioni. E questa non vuole essere una generalizzazione o una critica. È necessario ancora una volta comprendere.
Spesso si dice che il problema dei giovani “di oggi” è quello di non reagire agli stimoli. Ma se questo piccolo elenco è da considerarsi come un esempio di quegli stimoli, allora il problema è un altro: di stimoli, di quelli reali e dialettici e etici e paradigmatici, non ce ne sono. Finisce il programma politico e le tue parole sono svanite nel nulla, sei contento della domanda che hai fatto alla conferenza, ma programmi già la prossima, conservi ancora l’emozione della tua apparizione in tv, ma un’altra faccia e un’altra storia ti hanno già rimpiazzato. E allora l’uomo “di oggi”, catturato dai falsi stimoli, o si adegua e vive illudendosi di essere protagonista o reagisce in modo eccessivo, fuori dalle regole, non rispettando la forma e fonda movimenti invece che partiti e urla in piazza invece di instaurare un dialogo, dice al mondo che non ne può più in tutti i modi possibili. Così, con un po’ di fantasia, vediamo chiaramente gli uomini “di oggi”: da una parte gli illusi, che però hanno fatto dell’illusione una forza e ora sono loro i politici, sono loro che tengono conferenze, sono loro a condurre quiz in tv. Perché non è vero che la generazione attuale è senza midollo, senza intelligenza. Individui talentuosi che spiccano ci sono e arriveranno a ricoprire ruoli di rilievo nella nostra società. A differenza delle altre epoche, però, ora gli individui non abbinano più la conoscenza al comportamento, il talento all’etica: sono loro gli illusi. I reificati di oggi e i reificanti di domani. Dall’altra si notano, invece, i traditori del sistema, i ribelli, che però non ce l’hanno fatta e ora rimuginano sul perché, sul perché le illusioni siano state più forti delle loro convinzioni. Nessuno comunque ha davvero cambiato le cose. Ecco un buon proposito per il 2013!
L’uomo “di oggi” ha di buono che è pur sempre un uomo. E deve smetterla di adeguarsi, capire di esserci cascato e pretendere di creare da capo degli stimoli nuovi, figli di questo tempo e di questo mondo. In modo che realmente possa essere considerato il mondo “di oggi”.
Non ridere, non piangere, ma comprendi!

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