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InChiostroVeritas (22) – C’è tempo

L’ultimo articolo di quest’anno: come faccio a non riflettere sul tempo? Il tempo che è stato e quello che sarà, quello vissuto, quello a cui dobbiamo dare un senso vivendo. Il tempo, il tempo, il tempo…

Siamo nel tempo e non sempre ce ne rendiamo conto. Il tempo ti obbliga a dare importanza e significato a ogni decisione che devi prendere, a ogni situazione in cui ti trovi. Molto spesso dobbiamo scegliere, già dai primi anni della nostra vita: con chi fare amicizia, quale attività può diventare la nostra passione, quale scuola superiore scegliere, quale università, in quale città vivere, capire se avere una vita avventurosa oppure sedentaria. In una parola: come occupare il nostro tempo, che come rifletteva già Agostino a volte sembra infinito, altre effimero, pur essendo sempre lo stesso. Ecco allora che il tempo diventa una distensio animi, una dimensione intima che ognuno di noi arricchisce con ciò che vuole. E la domanda sul tempo entra così in contatto con un’altra, a cui, devo essere sincero, quest’anno ho sottoposto più persone: «Qual è il fine della mia vita?». Se non ci fosse il tempo chiederselo sarebbe inutile, tutto sarebbe uguale e ogni cosa “varrebbe l’altra”. Il tempo però c’è. e per giunta “invecchia in fretta”, come dice Tabucchi citando Crizia. Per questo allora è necessario domandarsi come desideriamo occuparlo, risponderci e farlo al meglio: per non avere rimpianti. Per appropriarsi della propria vita. Proprio per questo è sempre un bel gioco inserire il nostro passato nel tempo e chiederci cosa cambieremmo, cosa è andato storto, che senso aveva quell’evento… InChiostraVeritas ci prova subito, riflette sui protagonisti dei suoi vecchi articoli.

Pensa ai “goliardi” e si chiede: usano bene il proprio tempo? E così alla sparecchiatrice, a tutti coloro che hanno voglia di inventarsi degli atipici topici. A Luciana Littizzetto e la sua genialità; ai poliziotti che hanno ucciso Aldrovandi. Al papa, quello vecchio e quello nuovo; pensa a Don Gallo. Non per tutti la risposta è la stessa. Alcuni dal tempo si sono fatti usare, altri l’hanno usato. È un gioco che possiamo fare tutti: magari quest’estate, quando il tempo sembra fatto apposta per riposarsi e vivere con passione, senza mai smettere di porci domande, ma soprattutto di risponderci.

Per questo ho deciso di lasciarvi con delle parole speciali sul tempo, molto emotive, quasi profetiche. Non sono di un filosofo, ma di un cantautore italiano che grazie a una nuova conoscenza di questo primo anno di università sto imparando ad apprezzare. Credo che facciano riflettere… Un modo straordinario per passare il tempo!

C’è un tempo negato e uno segreto
un tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire

Dicono che c’è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c’era un tempo sognato
che bisognava sognare.

[Ivano Fossati – C’è tempo]

Non ridere, non piangere, ma comprendi!

inchiostroveritas@gmail.com
Twitter: @ChiostroVeritas

Un pensiero su “InChiostroVeritas (22) – C’è tempo

  • “Quant’è bella giovinezza/che si fugge tuttavia!/Chi vuol esser lieto, sia:/del doman non v’è certezza” (Lorenzo de’ Medici). Oppure, con le parole della nostra schietta tradizione goliardica: “Gaudeamus igitur,/ iuvenes dum sumus!/Post iucundam iuventutem,/post molestam senectutem,/nos habebit humus.” A volte, mi viene da pensare che, a rendere preziosa la vita, sia proprio la sua limitatezza. E che il suo scopo sia: trovare ciò che si ama. Qualunque cosa amiamo, è quello che noi siamo. 😉

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