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Inchiostro a fumetti – Intervista a Stefano Labbia

Se pensiamo ai comics e al suo rapporto con l’Italia ci vengono subito in mente i nostri talentuosissimi disegnatori contesi da tutte le principali major del settore: Gabriele dell’Otto, Carmine di Giandomenico, Giuseppe Camuncoli, Simone Bianchi, Werther dell’Edera (leggete qui la nostra intervista a lui!) e molti altri. Più difficile è pensare a un autore che anche soltanto provi a misurarsi con la grande tradizione anglosassone e americana dalla narrativa a fumetti. Stefano Labbia, classe 1984, romano di nascita ma di origine brasiliana non è solo un autore che ci sta provando in questo ambito ma uno che ci sta riuscendo. Autore prolifico, con al suo attivo lavori di indubbia qualità come Kremisi e Killer Loop’S, nelle sue storie mischia sapientemente fantascienza e tematiche sociali con un occhio di riguardo al cinema pulp e d’azione. Stefano è stato così gentile da concederci un po’ del suo tempo per una gustosa intervista:

1)Nei tuoi fumetti il colore è un elemento centrale anche per il senso della trama. Cosa nasce per prima nella tua mente? La storia o il disegno e cosa influenza di più l’altro?

A volte ho già una scena in mente, regia inclusa. Cerco sempre di descrivere tutti i particolari che secondo me sono necessari perché la scena abbia un impatto visivo profondo. Significativo. Credo che nel caso di graphic novel e comics siano necessari entrambi, esattamente come nel cinema. L’una non può prescindere l’altro. Procedono di pari passo. Assieme. Ho avuto la fortuna di conoscere disegnatori fantastici, italiani e stranieri che collaborano con me alla buona riuscita delle opere.

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2)Kremisi ricorda molto la narrativa di supereroi americana. Ma anche e soprattutto il cinema d’azione. C’è qualche film o regista che senti abbia influenzato maggiormente il tuo stile narrativo?

Sicuramente: ognuno ha un suo background con cui “deve fare i conti”. Sono cresciuto a pane e Marvel: era inevitabile che mi cimentassi prima o poi nella scrittura di comics. Amo molto i film in stile “Mission Impossible ad esempio – e infatti da tempo sto tentando di portare avanti una serie action – crime – spy ricca di humor a metà tra A-Team e Alias per intenderci… Si chiama Safe. Esordirà come comics – sarà uno spin off di Killer Loop’s. Ma non disdegno nemmeno le Commedie (la C maiuscola è voluta!) e i thriller.

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3)Credi sia possibile ambientare una storia di supereroi nell’Italia di oggi? E se sì quale credi possa essere la ricetta giusta?

Sì e difatti c’è in ballo, assieme ad una casa editrice, di realizzare una storia del genere ambientata in Italia. Mi ero appunto immaginato “Mr Italy” un supereroe molto particolare che non è detto che, prima o poi, non realizzi! Detto questo… una ricetta vera e propria credo non esista. Dipende da tanti fattori. Sicuramente posso dire che conta anche il momento in cui si sceglie di uscire e lanciare un prodotto: un successo del genere prima dei cinecomic Marvel non credo fosse pensabile.

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4) C’è qualche personaggio che desideri ardentemente avere tra le mani? E non limitarti solo ai fumetti.

Ce ne sono tante di belle realtà con cui collaborare. Penso a Panini Comics, a Marvel, a DC Comics, ma anche a Valiant, Boom! Studios senza dimenticare Dark Horse Comics, Dynamite, IDW Publishing, Vertigo, Image Comics, Top Cow… Un sogno vero e proprio poi sarebbe scrivere un episodio di Diabolik! Staremo a vedere!

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