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Il volo di Federica Pellegrini da Atene a Tokyo

Dal 31 marzo al 3 aprile si sono svolti a Riccione i Campionati Italiani Assoluti di nuoto, rassegna fondamentale per stabilire le prime convocazioni in nazionale sia per i Campionati Europei di maggio sia – soprattutto – per le Olimpiadi di Tokyo. Tra le varie gare in programma una in particolare ha emozionato tanto gli addetti ai lavori presenti in piscina quanto gli spettatori collegati da casa. Federica Pellegrini per l’ennesima volta in carriera ha vinto il titolo nazionale nei 200 stile libero. Questa, in realtà, potrebbe anche non sembrare una notizia così straordinaria. Pure chi non è particolarmente appassionato di nuoto, del resto, è consapevole del fatto che Federica Pellegrini sia la nuotatrice italiana attualmente più forte (se non la migliore di tutti i tempi).

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Federica Pellegrini nel 2019
Crediti: Maddie Meyer – Getty Images

La vera eccezionalità del risultato conseguito da Federica è racchiusa nel tempo registrato. Ha infatti toccato il traguardo a 1’56″69, ben tre decimi sotto al limite richiesto per la qualificazione a Tokyo. Subito dopo aver letto il tempo sullo schermo, Federica ha spostato lo sguardo verso tutti i presenti in piscina, cogliendo anche le telecamere, e ha aperto la mano, come per salutare. Ma non si trattava di un saluto: quelle cinque dita rappresentano le cinque Olimpiadi del suo percorso, la quinta appena conquistata, all’età di 32 anni.

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Federica Pellegrini al termine della sua gara agli Assoluti di Riccione 2021
Crediti: LaPresse

Poco dopo, ai microfoni di Rai Sport, forse per la prima volta da tanto tempo,è crollata in un toccante pianto di commozione: <<Non sono stati dei mesi semplici. Già per me nuotare 1’57 alto non è stato facile da accettare. C’era tanto lavoro da fare e c’era rabbia per il decimo di troppo di ieri – in riferimento alla gara dei 100 stile libero del giorno precedente, in cui per poco non è riuscita a ottenere il tempo necessario, ndr – potevo togliermi il peso. È venuto oggi ed è ancora meglio perché è nella mia gara. Sono contenta del tempo e siamo in linea con gli altri Campionati Italiani, quindi sono molto contenta. Direi che ora si respira molto meglio. Sarà la quinta Olimpiade, sono tante. Mi viene da piangere ancora.>>

È vero, i mesi appena trascorsi non sono stati facili per Federica. In primo luogo, a ottobre è risultata positiva al Covid, senza sviluppare sintomi gravi, ma con un opprimente senso di stanchezza fisica e psicologica. Subito dopo ha dovuto affrontare le conseguenze della malattia, ovvero la necessità di stravolgere tutta la programmazione a causa del periodo di stop e la demotivazione nel dover affrontare un recupero di forma, molto più difficile una volta superati i 30 anni.

Nonostante le difficoltà, Federica ha tuttavia dimostrato sul campo di meritarsi ancora una volta l’esperienza olimpica, grazie alla sua tenacia e perseveranza, le medesime qualità che ha manifestato in passato, anche in relazione alle precedenti edizioni dei Giochi.

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Federica Pellegrini con la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene del 2004
Crediti: Elio Castoria – ANSA / KRZ

Ad Atene, nel 2004, aveva solo 16 anni quando conquistò la medaglia d’argento, sempre nei 200 stile libero. Allora si avvertiva il confronto con un altro mito dello sport italiano, Novella Calligaris, che alle Olimpiadi del 1972 era diventata la più giovane nuotatrice italiana a salire sul podio olimpico, all’età di 17 anni. Federica nel 2004 ne aveva uno in meno di Novella: già cominciava ad abbattere i primi record.

Altri record, ben più importanti, sarebbero stati infatti superati in seguito. Alle Olimpiadi di Pechino del 2008 nella finale dei 200 stile libero, la sua specialità prediletta, Federica Pellegrini non solo si classificò al primo posto, ma superò addirittura il record mondiale allora vigente, con un tempo di 1’54″82. Con questa medaglia d’oro incredibile aveva dato una risposta di grande caparbietà a chi l’aveva criticata per il risultato deludente conseguito due giorni prima. Nei 400 stile libero, infatti, si era fermata solo al quinto posto.

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Federica Pellegrini festeggia la vittoria della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Pechino
Crediti: AP Photo – David J. Phillip

L’aspetto divertente è che il record registrato a Pechino durò solamente un anno. Nel 2009 infatti, nei Campionati Mondiali di Roma, di fronte a un pubblico di casa in delirio, Federica abbassò ulteriormente il suo tempo, sia nei 400 che nei 200 stile libero. Prima donna nella storia a scendere rispettivamente sotto il muro dei 4 minuti e dell’ 1’53. Il tempo dei 200, cioè 1’52″98, è tuttora imbattuto.

Dopo l’apoteosi del periodo 2008-2009 si aprì, però, una fase terribile della vita di Federica, segnata specialmente dalla morte improvvisa del suo allenatore, Alberto Castagnetti. Non stupisce pertanto che la striscia di successi dell’atleta si sia interrotta in concomitanza di questo evento, soprattutto per quanto concerne le Olimpiadi: sia le spedizioni di Londra 2012 che di Rio 2016, infatti, si conclusero senza medaglie. Federica fu costretta in qualche modo a ricostruirsi da zero, imparando a sostenersi da sola, poiché le era venuto a mancare un punto di riferimento così importante, sul piano sia sportivo sia personale.

Negli ultimi anni Federica Pellegrini è stata in grado di ritrovare forza e stabilità, grazie anche all’aiuto del suo nuovo tecnico, Matteo Giunta, arrivato dopo una serie di cambi di coach. Tanto nel 2017 quanto nel 2019, infatti, riconquistò il titolo mondiale nei 200 stile libero, che le mancava dal 2011. In totale si contano otto medaglie di fila ai Campionati Mondiali nella medesima specialità, di cui sei del metallo più prezioso.

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Federica Pellegrini incredula per la vittoria ai Campionati Mondiali di Budapest 2017
Crediti: LaPresse

Le lacrime di Riccione si spiegano dunque se osserviamo dall’alto il lungo percorso della sua carriera: una fase govanile stellare, un calo quasi fisiologico, come succede a molti atleti, e una rinascita di livello assoluto, propria solo di quei Campioni che non si danno mai per vinti, nemmeno davanti al Covid. Aspettiamo perciò perfino con maggior trepidazione queste quinte Olimpiadi, raggiunte con fatica, duro lavoro e tanti pianti, di tristezza e di gioia; nel frattempo grazie Federica, per tutte le emozioni che non smetti di regalarci e di regalarti, anche durante dei “semplici” Campionati Italiani.

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