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Il Pavia espugna Vercelli: ma che bel… vedere!

di Fabio Muzzio

 

Il Pavia espugna Vercelli in diretta TV, al termine di una partita di sacrificio e contenimento, nella quale la differenza l’ha fatta un’invenzione di sinistro del “destro” capitan Carotti, al secondo gol stagionale (e sei punti). Obbligatorio e puntuale il mio personale ringraziamento nella sua bacheca di Facebook.

La truppa di Roselli c’è e lo ha dimostrato. È una realtà concreta, magari con quel pizzico di fortuna che mancava. Ma la fortuna, spesso, non aiuta i deboli. Questa squadra, però, debole non lo è più. Soprattutto di testa. La differenza sta lì.

A Vercelli, al cospetto dei soliti sette scudetti (lo abbiamo capito) gli azzurri hanno dovuto rinunciare a Falco e si è visto, soprattutto quando c’è stato bisogno di tenere palla e irretire gli avversari.

I giocatori, però, hanno sofferto e stretto i denti, al pari dei tifosi presenti, soprattutto quelli che abbiamo visto camminare nervosamente come leoni in gabbia lungo tutto il settore ospiti. Ma è sofferenza che ha il sapore unico della vittoria. Cosa rara, soprattutto in questi anni.

L’urlo del gol è stato forte anche a casa, ve lo assicuro: l’ho vista dal divano, non per volontà, quindi perdonatemi.

I padroni di casa hanno provato a cercare varchi per tutto il primo tempo, svariando sui fronti e proponendo spesso gli inserimenti in verticale, ma non ce n’era. Solo in un paio di occasioni la difesa è andata in affanno e in quel frangente ha giovato il piede poco vellutato degli avanti piemontesi: buon per noi, peggio per loro.

Quindi, tutti dietro la palla a difendersi per ripartire. Questo è il nuovo credo vincente.

E così il Pavia si è visto poco in avanti, ma Cesca e Marchi han preso botte e le hanno date, portando a casa una prestazione di sacrificio e di grande utilità. Meza Colli si è riconfermato, Meregalli non ha fatto rimpiangere l’assente per squalifica Fasano. Un bravo, ovviamente, da estendere anche agli altri.

Nella ripresa il sinistro magistrale del capitano per l’1 a 0 al minuto numero 3, poi la vera paratona Facchin l’ha compiuta su Martini al 78’: porta e risultato salvati. E bravo il portierone.

Finale caotico, di sofferenza, di tanti cambi e incertissimo, ma alla fine sono arrivati tre punti fantastici e liberatori da considerare più che d’oro per la classifica.

Adesso occorre attendere i risultati dalle altre, ma, per ora, godiamoci la distanza abissale dal Foligno e le narici sul collo di Spal e Viareggio. E il Monza è poco più in là.

Il Pavia visto a Vercelli, mi permetto di azzardare, sarebbe piaciuto moltissimo a Brera: squadra più debole, ma più in forma, che attende le sfuriate avversarie, ma quando arriva l’occasione fa sua la partita con cinismo e senza fronzoli.

Questo Pavia, rigenerato da Roselli, merita assolutamente di salvarsi. Le partite che restano sono davvero poche, vediamo che accade sugli campi. Gli azzurri viaggiano a media se non promozione almeno play off, non sono davvero tante le squadre che appaiono così in condizione.

Sotto con il Pisa, che arriverà a Pavia domenica prossima con qualche cautela in più.

Un passo alla volta, senza illudersi, da veri bassaioli. Anche questo, forse, sarebbe piaciuto a Brera.

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