ScienzaUniversità

Il MUSE: dove scienza e natura si esprimono

Inserito con rispetto ed armonia nel contesto naturalistico del Trentino-Alto Adige, il MUSE di Trento è stato il soggetto dell’uscita didattica offerta dall’Università di Pavia alle matricole del corso di laurea in Scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura. Struttura al centro dell’interesse scientifico europeo, il Science Center di Trento vanta più di un milione di visitatori dal giorno della sua inaugurazione avvenuta nel 2013 grazie alla sua offerta di circa 5000 metri quadrati di superficie dedicata al pubblico, alla cultura e alla ricerca. Progettato dall’architetto di fama mondiale Renzo Piano, l’edificio museale richiama, con il suo profilo caratteristico, le forme frastagliate delle Dolomiti, ambiente nel quale si inserisce con una sostenibilità ambientale degna di esser premiata con riconoscimenti internazionali. Con un’estensione maggiore di cento metri ed una larghezza di quasi quaranta, la pianta dell’edificio giace su uno specchio d’acqua che inganna l’osservatore, rendendo l’immensa struttura apparentemente leggera e galleggiante.

MUSE esternoFotografia dell’esterno del museo

Il concetto del “fluttuare” espresso all’esterno dello stabile sembra invadere anche gli spazi espositivi interni, attraversando le superfici vetrate che caratterizzano l’outfit dell’intero centro. La sua complessa funzionalità si esprime su sei piani, idea architettonica nata dalla ricerca di un compromesso tra le forme ed i contenuti del progetto scientifico-culturale. Tutti i livelli sono collegati da un unico spazio verticale che li attraversa creando il famoso “Big Void”, elemento architettonico caratteristico del MUSE, che raccoglie numerosissimi esemplari di animali tassidermizzati e scheletri originali immortalati in pose innovative e dinamiche. L’intero percorso espositivo vuole raccontare la vita sulla terra mediante la metafora della montagna, per questo motivo la visita al museo è consigliata partendo dalla vetta e scendendo piano per piano alla scoperta del presente e del passato, arrivando al piano interrato adibito proprio alla storia della vita e dell’evoluzione.

MUSE interniFotografia dal basso verso l’alto del “Big Void”. In primo piano il settore dedicato alla storia della vita

Il percorso si inaugura quindi al quarto piano, affrontando la tematica delle vette alpine con immagini, storie e riproduzioni tridimensionali, tra le quali spicca una porzione di ghiacciaio realizzato in vero ghiaccio. Altrettanto importanti le sezioni di impatto ambientale e di “Grandi esplorazioni” che si soffermano sull’adattamento e sul comportamento animale sviluppato per far fronte agli imponenti cambiamenti climatici e alle metodologie di esplorazione e ricerca scientifica più diffuse. Scendendo al livello inferiore ci si immerge in un vero e proprio labirinto di biodiversità animale, arricchito da foto e riproduzioni tridimensionali prive di protezioni, concedendo al visitatore di sentirsi parte integrante non solo della mostra, ma dell’intero ecosistema riprodotto. La geologia, lo sfruttamento delle risorse del sottosuolo e la contemporaneità dei disastri ambientali sono invece tematiche presentate al secondo piano della struttura, realizzando un passaggio tematico che ci porta ad affrontare gli argomenti ben più complessi ad articolati esposti al primo piano, che viaggiano dalla vita dei primi uomini fino a concetti sul futuro globale.

Leonessa tassidermizzataParticolare: esemplare  tassidermizzato di leonessa (Panthera leo) con il cucciolo in una posa dinamica e naturale

Lo spazio più vasto, situato al pian terreno, offre al visitatore l’opportunità di sperimentare la scienza direttamente con i propri sensi, attività realizzata attraverso una serie di esperimenti di facile comprensione ed esecuzione, facilitati da spiegazioni essenziali e al tempo stesso esaustive per i più curiosi. Un’importante novità di questo ricchissimo museo, visitabile in una sezione a parte collegata mediante il piano interrato, è la presenza della vita reale in un luogo che storicamente la propone statica o fedelmente riprodotta. Il Science Center infatti, offre al fruitore acquari di grandi dimensioni che riproducono fedelmente habitat naturali e contribuiscono alla conservazione di alcune specie. Quest’ultimo punto viene ampiamente ripreso anche nella serra tropicale, realizzazione che ospita ad oggi più di 130 specie vegetali, ricostruendo l’ambiente dei Monti Udzungwa, in Tanzania, sede di uno dei centri di monitoraggio ecologico operanti per la sezione di ricerca scientifica. Insomma, immerso in un contesto naturalistico di rara bellezza, il museo di Trento regala concretamente un “ecosistema” di esperienze, di scoperte e di sensazioni. Il MUSE è cultura, è conoscenza, è emozione.

AcquarioFotografia dell’acquario tropicale situato al piano interrato del Science Center

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *