Cultura

Il mondo fuggevole di Toulouse-Lautrec

La mostra di Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901) a Palazzo Reale a Milano (dal 17 ottobre al 18 febbraio) è anzitutto una suggestiva ricomposizione della città, Parigi, regina della Belle Époque. La mostra riesce a immergere lo spettatore nel panorama esistenziale e sociale del pittore, in una metropoli che ribolle nei cabaret e nei bordelli, sedi di una vita mondana brulicante, curiosa e pruriginosa, di cui Toulouse-Lautrec è spettatore e attore in prima persona.

La vita del pittore è ripercorsa per tutte le sue tappe, identificate nei tanti amori con le cocottes che vagavano per gli anfratti parigini: proprio le artiste di cabaret, le ballerine e le prostitute hanno un ruolo fondamentale nel percorso della mostra, così come lo hanno nella vita del pittore, che ha sempre saputo ritrarle senza mai indulgere a visioni moraleggianti, ma anzi comprendendole profondamente, in quanto compagne del medesimo mondo notturno, dominato dall’oblio del sesso e dell’alcol. Il percorso artistico del pittore è indagato a partire dai disegni, che vedono la presenza del famoso ‘‘Gueule de bois”(1887-1888) in prestito dal museo d’Albi, che, con la rappresentazione alienata e immobile, come congelata, della protagonista dinanzi al suo bicchiere, prefigura le formule centrali della poetica dell’artista. La ricca selezione di stampe – tra cui le celeberrime con protagonisti Aristide Bruant e la sua fluente sciarpa rossa -, anch’esse esposte in continuità con le litografie preparatorie, rivela più delle altre come il pittore fosse pienamente coinvolto nelle attività metropolitane e sensibile alle nuove esigenze espressive di una Parigi al vertice del mondo, iniziando per primo a firmare gli affiches e le copertine dei programmi di cabaret.

Il fil rouge stilistico che lega disegni, stampe e dipinti, fondati sul segno nitido e nervoso e sui colori “al pastello”, sono le stampe giapponesi, che accompagnano pressoché ogni momento della mostra e alle quali è dedicata una sezione firmata interamente da Utamaro. Dalle stampe erotiche giapponesi, dunque, passando per le fotografie pornografiche delle prostitute parigine di fine ‘800, si arriva, infine, agli ultimi lavori di Tolouse-Lautrec, segnati da un senso di angoscia profondo, provocato dall’emarginazione sociale, dal rifiuto del conformismo borghese e, insieme, dall’aggravarsi della sua condizione psicofisica.

Visitare la mostra di Toulouse-Lautrec è, pertanto, un’esperienza totale, che ripercorre ogni fase artistica ed esistenziale del pittore; utile per comprendere un artista estremamente innovativo nello stile e moderno nello sguardo, attento alle manifestazioni più apparentemente abiette dell’esistenza.

 

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