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Il Mondiale a Pavia

di Francesco Iacona

altafini

Non ha smentito le attese Fabio Tavelli (conduttore di Sky Sport 24) nella serata organizzata giovedì 25 novembre (con la collaborazione del Comune di Pavia) presso la Sala Polifunzionale Santa Maria Gualtieri. È stato un incontro interessante, vivace e a tratti divertente: merito dei fugaci lazzi improvvisati dalle figliolette di Fabio (Alice e Irene) e grazie alla coinvolgente allegria che solo un ospite eccezionale come Josè Altafini può trasmettere.

L’evento è stato organizzato per promuovere “La mia Sud Africa”, il nuovo libro di Tavelli, ma anche per offrire ai presenti la possibilità di vivere un’esperienza diretta con alcuni professionisti dello sport (il grande Altafini ex-calciatore di Milan, Napoli e Juventus ed attuale commentatore per Sky Sport) e del giornalismo sportivo radiotelevisivo (oltre al già citato Fabio Tavelli, anche l’esperto Gigi Garanzini, attuale conduttore del programma “A tempo di sport” su Radio 24).
L’incontro inizia in orario d’aperitivo con una breve introduzione del Vicesindaco Marco Centinaio che, dopo aver salutato i presenti (tra i quali il Sindaco Alessandro Cattaneo e il Senatore Roberto Mura) e gli sponsor, passa la parola a Tavelli, vero protagonista della serata. Fabio comincia parlando de “La mia Sud Africa”, un diario di bordo riguardante la sua esperienza vissuta come inviato agli ultimi Mondiali di calcio. Un’esperienza, non solo professionale ma soprattutto umana, che ha sentito l’esigenza di ricordare e di raccontare, perché vivere quaranta giorni in una terra che porta ancora i segni dell’apartheid lascerebbe in chiunque un’impronta indelebile e tante emozioni da comunicare.

Il discorso si è velocemente spostato su altri temi, sempre calcistici: ricordi di vecchi Mondiali e pillole di partite storiche. Ma anche simpatici aneddoti come quello che ha come protagonista un autografo ormai cinquantenario di cui Altafini si è scherzosamente lavato le mani: “Io cinquant’anni fa non ero ancora nato!”.

Si è parlato anche di lavoro e in particolare di telecronache, mestiere che Altafini svolge da anni con un’eccezionale abilità linguistica ed espressiva. L’ex campione ha raccontato alcune tecniche utili per il telecronista in modo da tener viva l’attenzione dello spettatore  davanti a partite noiose. Ma Josè ha anche parlato di un ostacolo ben più grosso, cioè dell’impossibilità di essere sempre presenti allo stadio e di come tale impedimento venga spesso aggirato effettuando il proprio lavoro comodamente dagli studi milanesi.

Non è mancata la partecipazione della nostra redazione, che ha avuto modo di raccontare ai presenti la storia del giornale. E non è mancata nemmeno la possibilità di fare agli ospiti alcune domande per discutere di lavoro redazionale, in modo da soddisfare le nostre curiosità di giovani giornalisti.
In conclusione, non si può che render conto della qualità di questo incontro, i cui organizzatori hanno avuto il merito di aver fatto trascorrere una piacevole serata a tutti i presenti, parlando di argomenti interessanti, rivestendoli di un velo di non banale ironia.

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