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Il meglio e il peggio del 2013 calcistico

di Stefano Sette

Il 2013 è giunto al termine e, in attesa dell’assegnazione del Pallone d’Oro, tracciamo un bilancio dell’anno calcistico appena concluso con i tre eventi positivi e i tre negativi.

I fantastici 3:

1° posto: il successo del Wigan in FA Cup

La Coppa d’Inghilterra è il torneo calcistico più democratico del mondo: turni a eliminazione diretta in gara unica (con eventuale replay in caso di parità), niente teste di serie per evitare scontri di cartello nei primi turni. L’edizione 2012-13 non ha fatto eccezioni con la sfida tra Manchester City e Wigan Athletic, vinta dai Latics con gol di Ben Watson nei minuti di recupero. Come è accaduto in altre edizioni Davide ha avuto la meglio su Golia.

2° posto: una Coppa inglese ai gallesi

Dopo la vittoria del Cardiff City del 1927 in FA Cup è arrivato il secondo successo di una squadra gallese in un torneo inglese, con lo Swansea City in Coppa di Lega. Arrivata in finale dopo aver eliminato Liverpool e Chelsea, la squadra allenata da Michael Laudrup ha sfidato a Wembley il Bradford City vincendo 5-0, mentre in campionato ha ottenuto la seconda salvezza consecutiva. Se quello inglese è il calcio più seguito al mondo è anche merito di storie come questa.

3° posto: la promozione del Sassuolo in Serie A

Dopo due tentativi falliti ai playoff contro Torino e Sampdoria il Sassuolo ha ottenuto la sua prima promozione in Serie A, dominando il torneo cadetto in testa alla classifica da metà settembre, nonostante un piccolo calo nelle ultime giornate. Fino al 18 maggio 2014 quello emiliano sarà, insieme all’Inter, l’unico club mai retrocesso in B. Inter-Sassuolo nuovo derby d’Italia? Ai posteri l’ardua sentenza.

I peggiori 3:

1° posto: la sfida farsa di Salerno

Non c’è niente di più vomitevole che assistere a una partita-farsa in cui i giocatori di una delle due squadre boicottano perché minacciati dagli ultrà che vogliono dettar legge. È il caso dell’incontro Salernitana-Nocerina, giocato lo scorso 10 novembre, in cui la squadra ospite è rimasta con sei uomini in campo, dopo aver già effettuato i tre cambi. Quando Fabio Capello disse «Qui comandano gli ultrà e fanno quello che vogliono. Mi dispiace. Eppure sarebbe sufficiente avere il coraggio di applicare la legge» i dirigenti di FIGC e CONI risposero indignati che non era affatto vero. Chissà se nel frattempo avranno fatto un po’ di autocritica.

2° posto: le lacune difensive dellItalia

È possibile essere esclusi dalle teste di serie di un Mondiale, nonostante 4 coppe in bacheca? Sì, ed è successo all’Italia, che non è riuscita a battere in casa l’Armenia. Anziché prendersela con il Ranking FIFA e la suddivisione in fasce Prandelli dovrebbe pensare a migliorare la fase difensiva (22 gol subiti nelle ultime 11 partite), a meno che non stia già preparando l’alibi in caso di eliminazione anticipata come fece Trapattoni in Corea del Sud. Sperem de no.

3° posto: Coppa del mondo per club

Il Mondiale per club 2013 ha registrato la vittoria del Bayern Monaco sul Raja Casablanca. La finale con esito scontato tra i campioni europei e quelli del Marocco dice tutto sulla mediocrità di questa coppa e sugli organizzatori: ma davvero la FIFA crede di essere innovativa organizzando una manifestazione con i campioni di tutti i continenti? L’essenza del calcio mondiale (tra club e nazionali) è rappresentata soltanto da Europa e Sudamerica, far partecipare squadre africane e asiatiche non ha fatto altro che abbassare il livello tecnico e la credibilità del torneo. Aridatece la Coppa Intercontinentale.

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