Il martedì frizzantino: Tutti a un tratto

Tutti sappiamo cos’è un mercoledì universitario, fatto di bagordi goliardici, ma non tutti sanno cos’è un martedì frizzantino. Il martedì frizzantino, il famoso sparkling tuesday all’inglese, é il giorno morigerato prima di lasciarsi andare ai festeggiamenti; é la ricerca della novità, di quel qualcosa di insolito che mai abbiamo fatto. Ok, mi sono inventato tutto e non esiste nessun martedì frizzantino, avevo solo bisogno di introdurre una serata all’insegna della scoperta targata Pavia.

É martedì e non sai che fare. Arriva la notifica di Facebook. “Ricordati di andare al Global Village”. Sono le 20:45, in ritardo ovviamente, e sto girando per Piazza Vittoria per farmi un’idea della manifestazione. Non c’è niente. Senza apparente preavviso l’iniziativa è stata annullata, probabilmente a causa della pioggia. Che fare? Domanda retorica visto che, fortunatamente, avevo già programmato di dirigermi a Radio Aut per assistere a una delle loro ultime iniziative: “Tutti a un tratto”. Dato che la prima tappa è evidentemente saltata, mi presento un po’ prima dell’apertura e mi godo, una volta dentro, l’allestimento della sala.

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Su un agglomerato di tavolini neri si sparpagliano i vari attrezzi del mestiere e pian piano si raggruppano i vari partecipanti, con in testa l’organizzatrice del progetto, Elisa Lipari a cui ho rubato qualche minuto per farle delle domande.

 Raccontaci in breve in cosa consisterà questo progetto. 

 E.L.: “Tutti a un tratto” nasce come un club del disegno, uno spazio libero per chiunque abbia bisogno di un posto in cui disegnare, di parlare di progetti artistici con i propri amici, di confrontarsi con qualcuno ed esporre il proprio lavoro. Non è un corso, non ci sono insegnanti ma speriamo possa essere costruttivo e stimolante per tutti, partecipanti e organizzatori. Vogliamo creare un ciclo di incontri così strutturati: una prima parte nella quale proporremo temi, tecniche artistiche o progetti da esplorare insieme, inviteremo illustratori e artisti emergenti che potranno esporre i loro progetti, mostrare come lavorano e rispondere alle domande di chi magari vuole muovere i primi passi; poi una seconda parte della serata sarà più libera, ci sarà la sala a disposizione fino all’orario di chiusura per disegnare, portare avanti i propri progetti, magari pensarne di nuovi partendo dagli spunti tirati fuori durante l’incontro.

 C’è un obiettivo o volete solo intrattenere? 

 E.L.: Il nostro obiettivo è quello di offrire uno spazio dove poter dare libero sfogo alla propria creatività, un luogo dove spronare chi non ha mai preso in mano una matita a provarci, dove stimolare la creatività proponendo temi, nuove tecniche, nuovi approcci alla materia. Quello che ci piacerebbe fare poi al termine di questi incontri è una piccola mostra con tutto quello che si sarà prodotto all’interno del club, vedere cosa siamo riusciti a tirar fuori da questi incontri.

 Le premesse sono interessanti, perché qualcuno dovrebbe partecipare? 

E.L.: Ci farebbe piacere la gente partecipasse a questo club del disegno per mettersi alla prova ed esporre i propri lavori. Uno dei principali problemi quando si vuole fare qualcosa di artistico è che difficilmente ci si espone, si teme il giudizio altrui e troppo spesso questo è il freno che blocca l’intero processo creativo. Per realizzare qualcosa bisogna prima di tutto esporsi, ricevere consigli e critiche, per migliorarsi e crescere, noi speriamo con questo progetto di creare una piccola officina creativa, un luogo dove ognuno dà il suo contributo all’altro.

Un’ultima cosa: dacci i dettagli tecnici, costi, quando ci si incontra, i materiali li offrite voi o bisogna portarseli? 

E.L.: “Tutti a un tratto” è un appuntamento a cadenza mensile, gli incontri saranno indicativamente sempre o il martedì o il mercoledì, dalle 21:30 in poi. Il club non ha costi d’iscrizione, è completamente gratuito, è necessario però avere la tessera Arci che si può fare direttamente a Radio Aut. Non possiamo offrire noi i materiali, ognuno è però libero di portare ogni tipo di supporto e materiale possibile per lavorare durante tutta la serata, dalle chine alle tempere, dagli acquerelli al computer con tavoletta grafica, ogni tecnica e stile è ben accetto.

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Conclusa la breve sequenza di domande, finalmente passiamo dalla teoria alla pratica. Dopo una veloce presentazione in cui si esterna in cosa effettivamente consisterà questo club del disegno, giungiamo a conoscere i partecipanti per approfondire quelli che sono i loro interessi per poter adattare al meglio i futuri incontri, cercando inoltre di creare connessioni fra i “disegnatori” in modo da poter collaborare l’un l’altro per contribuire ad un miglioramento generale. In pratica, chi sa fare qualcosa aiuta gli altri che vogliono imparare quella tecnica, quello stile o “semplicemente” ad usare un programma di grafica.

Si comincia dunque ad improvvisarsi artisti, prendendo ispirazione dal discorso introduttivo in cui si consigliava di lasciarsi cogliere da una canzone, da una frase, da un’immagine ricorrente che ci passa per la mente, da una scena di un film.

Lascio la sala e incontro Keidi Jatro, da settembre nel direttivo di Radio Aut. Noto su un volantino il programma di Novembre, carico di iniziative su un ventaglio ampissimo di argomenti, dalla mafia al cinema, dalla musica al femminismo, dall’approfondimento politico al disegno. Colgo allora subito l’occasione di chiedere quale sia lo scopo di tutti questi progetti.

K. J.: l’idea è quella di creare una controcultura all’interno di Pavia sui più vari argomenti; stiamo cercando proprio in questo periodo di riattivare al massimo Radio Aut, come si può notare dalla locandina. Vogliamo offrire un luogo fisico e metaforico di aggregazione per gli universitari, per i liceali ma anche per il cittadino comune. Questo club nasce dall’assenza di un polo di sfogo per chi vuole appunto disegnare; abbiamo pensato che stavamo dando l’opportunità a tutti di esprimersi, chi con il cinema, chi con la musica, chi con i dibattici sociali. Ci mancava il disegno che abbiamo aggiunto proprio per questo, considerando che chi ha una passione del genere oggi ha come unico “sfogo” i blog, le pagine FacebookTumblr e internet in generale. Il progetto sembra partire bene, con una buona partecipazione e il carattere discorsivo è tipico del lancio di una nuova attività, ci impegneremo ovviamente a renderlo quanto più pratico possibile. L’unico rammarico è non vedere studenti delle superiori, che hanno più tempo rispetto agli universitari per dedicarsi al disegno.

Personalmente, aggiungo io, credo che gli adolescenti siano ancora nel pieno della sperimentazione, se un ventenne ha magari trovato il suo stile, tende a fossilizzarsi e rischia di non cambiare mai; il liceale invece deve ancora capire qual è il suo stile e riesce così a produrre qualcosa di qualità magari inferiore, magari no, ma nuovo.

K. J.: Ad ogni modo, vogliamo creare interazione fra i partecipanti, in modo da creare uno spazio in cui si scambiano idee e si sviluppano progetti all’insegna del confronto artistico.

 La sala a questo punto è immersa nei fogli e nelle matite, nelle penne e nei quaderni. Nel brusio accompagnato dalla musica di sottofondo, mi dileguo ordinando prima una gazzosa, nel tipico stile di un vero martedì frizzantino.

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